2 dicembre 2022 08:40
Il gruppo polacco Synthos ha pubblicato una nota dove precisa le sue responsabilità in merito alla multa inflitta dalla Commissione a cinque aziende europee per aver costituito, tra il 2012 e il 2018, un cartello per l'acquisto di stirene monomero in violazione dei principi di libera concorrenza (leggi articolo).
La società sottolinea di aver acquisito le attività nel polistirene espanso sinterizzato (EPS) da Ineos nell'agosto 2016 (leggi articolo), insieme con un dipendente risultato poi coinvolto nelle pratiche anticoncorrenziali a partire dal 2012, quindi quattro anni prima dell'operazione; pratiche di cui Synthos non era a conoscenza.
Non solo: il gruppo chimico polacco, nell'ambito delle clausole contrattuali, aveva ottenuto da Ineos la garanzia legale che le attività acquisite operavano nel rispetto della legge, in particolare della normativa antitrust. Inoltre, dopo l'avvio delle indagini antritrust, Synthos ha collaborato pienamente con la Commissione e ha fornito tutte le informazioni e i documenti necessari per chiarire il caso.
Synthos sottolinea che i contatti tra gli acquirenti di stirene per determinarne il prezzo nella formula SMCP non la hanno in alcun modo avvantaggiata e che non è mai stata parte nella vendita di stirene sul mercato, al contrario di Ineos, che ha agito sia come acquirente che come venditore di stirene durante il periodo esaminato dalla Commissione.
Nell'ambito della procedura di conciliazione proposta dalla Commissione, Synthos ha accettato di assumersi la responsabilità per le attività dei dipendenti rilevati da Ineos, nonostante non avesse consapevolmente partecipato al cartello e, sulla base delle garanzie ottenute da Ineos, avesse il diritto di ritenere che le attività acquisite operassero nella legalità. Per questa ragione, in forza delle garanzie contrattuali ottenute da Ineos e in base a quanto previsto dalla normativa applicabile, Synthos ha deciso di rivalersi nei confronti di Ineos per la sanzione inflitta dalla Commissione europea.
Nei gorni scorsi, anche Ineos ha fornito una sua versone dei fatti (leggi articolo).
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