1 dicembre 2022 08:43
Unica azienda del cartello sull'acquisto di stirene a non essere stata multata dalla Commissione europea, Ineos ha fornito la sua versione dei fatti, che spiega come sia finita implicata e come ne sia uscita pulita.
Le pratiche sanzionate dalla Commissione (leggi articolo) - afferma il gruppo britannico - sono state scoperte a seguito di un programma di conformità interno avviato dopo che un analogo cartello, questa volta nell'etilene (dove Ineos non era implicata) era stato individuato dalle autorità antitrust.
Il caso etilene ha messo in evidenza i comportamenti sanzionabili nella cooperazione per ridurre i prezzi di fornitura, mentre storicamente l'attenzione delle autorità europee garanti della concorrenza era rivolta alla vendita di beni, in modo da proteggere i consumatori da prezzi elevati.
L'illiceità dei comportamenti è diventata chiara quando Ineos ha rivisto i processi di acquisto dell'intero gruppo per evitare di incapare nell'attenzione dell'antitrust. Una volta emerse, le irregolarità di alcuni dipendenti nella conduzione delle trattative per l'acquisto dello stirene sono state comunicate volontariamente alla Commissione, che ha potuto così avviare le indagini. Per questo gesto, Ineos ha visto le sue sanzioni pienamente condonate.
Ineos - conclude la nota - si impegna per una concorrenza leale e aperta. Le sue politiche e procedure vietano ai suoi dipendenti di impegnarsi in pratiche anticoncorrenziali.
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