3 novembre 2022 16:10
In Italia, Confindustria è stata la prima a muoversi sul terreno della comunicazione, ma in Europa sono già sul piede di guerra le associazioni che rappresentano i produttori di bevande e acque minerali. A scaldare gli animi sono gli obiettivi sul riutilizzo di packaging - e in particolare delle bottiglie in plastica - contenuti nella proposta di modifica della Direttiva UE su imballaggio e rifiuti da imballaggio che la Commissione presenterà entro fine mese e di cui sta circolando una prima bozza (leggi articolo).
All'articolo 27 (Re-use and refill targets), infatti, vengono fissati target obbligatori di riutilizzo, al 2030 e 2040, per una serie di imballaggi quali multipli e per il trasporto (secondari e terziari), contenitori da asporto per alimenti e bevande calde e fredde, bottiglie contenenti bevande alcoliche diverse dal vino e dai superalcolici e bottiglie contenenti acqua, succhi o bibite analcoliche. Per queste ultime due categorie di imballaggi, ovvero le bottiglie, la proposta di direttiva impone ai produttori di bevande di utilizzare il 20% di contenitori riutilizzabili a partire dal 1° gennaio 2030 per arrivare al 75% nel 2040.
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