8 giugno 2022 08:48
Gli imballaggi in PET riciclato (rPET) per uso farmaceutico sono in grado di soddisfare i più severi requisiti del settore in termini di qualità e sicurezza. É quanto afferma il produttore italiano Bormioli Pharma sulla base di "evidenze scientifiche" frutto di una ricerca condotta dal laboratorio specializzato Lab Analysis e commentata con un report a cura dell'Istituto Tecnopolo Mario Veronesi di Mirandola (Modena), parte della Fondazione Democenter-Sipe.
Secondo la società parmense, il PET riciclato assicura risultati paragonabili a quelli del corrispettivo vergine, con una presenza di sostanze estraibili 150 volte inferiore all'indice di rischio anche considerando le peggiori condizioni applicabili. L'analisi - si legge in una nota - è stata condotta utilizzando la spettrometria di massa e solventi di diverso tipo, ricorrendo anche alle condizioni di estrazione più severe.
A questo scopo, sono stati considerati diversi formati di flaconi in rPET, testati per individuare la presenza di estraibili, che hanno tutti superato i requisiti della USP e della Farmacopea Europea.
"Le analisi scientifiche che abbiamo condotto dimostrano senza dubbio gli assoluti livelli di sicurezza raggiunti dalle soluzioni di imballaggio in plastica sostenibile per l’industria farmaceutica - nota Roberto Valenti, Head of Materials Development di Bormioli Pharma -. Dopo i segnali incoraggianti che ci sono arrivati dal mercato negli ultimi due anni, questo risultato senza precedenti potrebbe consolidare l'adozione sempre più massiccia di queste soluzioni da parte dell'industria farmaceutica, supportandone il percorso vero la transizione ecologica".
La società ha anche condotto un'analisi LCA (Life Cycle Assessment) sull'impatto ambientale delle soluzioni di imballaggio in plastica rigenerata: i risultati indicano che rispetto a quelle convenzionali, si ottiene una riduzione del 37,2%, grazie a un minore impatto in termini di produzione e lavorazione delle materie prime.
Il mese scorso, Bormioli Pharma ha lanciato il nuovo marchio EcoPositive, che concentra tutte le soluzioni di packaging sostenibile prodotte dall'azienda, tra cui vetro e plastica riciclati, bioplastiche anche compostabili e prodotti realizzati con polimeri avanzati, come i contenitori in PET parzialmente prodotti dal recupero delle emissioni di CO2 (leggi articolo).
Nel 2021, l'azienda parmense ha impiegato il 32% di materie prime sostenibili per la sua produzione, raddoppiando la quota del 2020 e avvicinandosi sempre di più all'obiettivo di utilizzarne il 50% entro il 2025.
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