4 maggio 2022 08:52

L'associazione tedesca dei materiali compositi AVK (Industrievereinigung Verstärkte Kunststoffe) ha divulgato in occasione di JEC World i dati riferiti al 2021 relativi al mercato europeo dei materiali compositi e plastiche fibrorinforzate, con matrice termoindurente o termoplastica.

Il primo dato, positivo, è che il settore ha recuperato l'anno scorso i livelli pre-pandemia, tornando a percorrere un sentiero di crescita che era iniziato nel 2013 per interrompersi bruscamente con l'avvento della Sars-Cov-2. La produzione europea di compositi è infatti diminuita di oltre il 15 % tra il 2018 e il 2020, ma l'anno scorso il trend ha invertito la rotta, mettendo a segno una crescita del +18,3 % e riavvicinandosi così al livello pre-crisi.

In termini assoluti, il consumo ha toccato l'anno scorso 12,1 milioni di tonnellate a livello mondiale, con poco meno di 3 milioni di tonnellate riferite al mercato europeo (grafico sotto). Il resto è suddiviso tra Asia (50% del totale) e Stati Uniti, che con il 25% coprono una quota analoga a quella europea.

Per quanto concerne le principali applicazioni, oltre la metà dei materiali compositi e fibrorinforzati ha trovato impiego nel settore dei trasporti (52,8%), seguito da elettrico/elettronico (18,4%), costruzioni (18,7%) e, a distanza, da sport e tempo libero (8,5%).

I compositi a matrice termoindurente rappresentano sul mercato europeo 1.250.000 ton, pari al 43%, destinati soprattutto ad applicazioni nei trasporti e nelle costruzioni. Più dinamico il segmento dei compositi termoplastici, con 1,66 milioni di tonnellate e due terzi dei volumi destinato al settore automotive e trasporti.

Più dettagli sono forniti nella tabella di seguito:

Per quanto riguarda il principale mercato europeo dei compositi termoindurenti, la Germania, l'anno scorso sono state impiegate 242.500 tonnellate, pari al 19,4 % del totale. Al secondo posto l'aggregato dei paesi dell'Est Europa con 226.000 ton (18,1%). Italia e Penisola iberica (Spagna e Portogallo) si confrontano testa a testa, ognuna con una quota intorno al 14%.

Degno di interesse è anche il segmento dei compositi rinforzati con fibra di carbonio, che l'anno scorso ha registrato una crescita del +23% sul 2020 raggiungendo a livello mondale 147.500 tonnellate, un terzo delle quali riferite all'Europa (52.000 t).

Per quanto concerne le prospettive del settore, AVK sottolinea come gli eventi economici e politici rendono molto difficile prevedere i possibili scenari futuri. Un driver di crescita è senz'altro il maggiore ricorso alle energie rinnovabili, con i compositi ampiamente utilizzati negli impianti eolici.
In una prospettiva temporale più ampia, dovrebbe giocare a favore anche la transizione verso la mobilità elettrica, con le conseguenti richieste di alleggerimento strutturale dei veicoli e buone opportunità legate alle infrastrutture di ricarica grazie alle caratteristiche di questi materiali in termini di durabilità, bassa manutenzione e resistenza agli agenti atmosferici.
Tra gli effetti negativi, strettamente legati alla pandemia, si segnala il crollo dei consumi nell'industria aeronautica, colpita pesantemente dalla crisi. Inoltre, anche l'industria dei compositi, come altri comparti del manifatturiero, sta subendo i contraccolpi legati alla crescita dei costi delle materie prime, della logistica e dell'energia.

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