29 aprile 2021 19:35
Concluse il 12 marzo scorso le indagini preliminari sul caso Bio-on, la Procura di Bologna ha deciso di rinviare a giudizio i vertici dell'azienda: l'ex presidente e fondatore Marco Astorri, il suo socio e cofondatore Guido Cicognani, l'ex presidente del collegio sindacale, Gianfranco Capodaglio, insieme ad altre sette persone.
Nella richiesta di rinvio a giudizio, la Procura di Bologna contesta la diffusione di notizie false sullo stato di salute economico, patrimoniale e finanziario della società, volto a provocare un aumento delle quotazioni azionarie della società sul listino AIM di Borsa Italiana, con un indebito vantaggio stimato dagli inquirenti in 36 milioni di euro. Inoltre, nei bilanci che vanno dal 2015 al 2018, sarebbero state riscontrate incongruenze e omissioni che avrebbero pregiudicato la stima finale dei ricavi.
“Prendiamo atto della decisione della Procura di Bologna di procedere con la richiesta di rinvio a giudizio: una scelta pressoché scontata dopo la recente notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari - commenta in una nota l'avvocato Tommaso Guerini, legale rappresentante di Marco Astorri (nella foto) -. Affronteremo con serenità e determinazione l’udienza preliminare, nel corso della quale vi sarà finalmente modo di chiarire alcuni aspetti essenziali per una corretta ricostruzione dei fatti su cui si fonda l’ipotesi d’accusa. Su tutti, che Bio-on era una Società solida e di grande prospettiva e non certo un 'castello di carte', come invece sostenuto da chi la rese oggetto di un feroce attacco speculativo, scommettendo sul ribasso del valore delle azioni e ottenendo un ingente profitto dalle perdite subite da migliaia di risparmiatori”.
Bio-on è al centro di una complessa vicenda industriale conclusasi nell'autunno del 2019 con il fallimento della società a seguito della pubblicazione di un report ("Una Parmalat a Bologna?") del fondo statunitense Quintessential Capital Management -QCM (leggi articolo) e delle successive indagini che hanno portato all'operazione Plastic Bubbles.
L'8 marzo scorso, Astorri ha rilasciato a Polimerica un'intervista (leggi articolo) per chiarire il suo punto di vista.
L'annuncio del rinvio a giudizio avviene a meno di una settimana dalla vendita all'asta degli assets dell'azienda, dallo stabilimento di Castel San Pietro Terme (BO) completo di impianti produttivi, fino a marchi e brevetti, partecipazioni azionarie, attrezzature da laboratorio, scorte di magazzino e beni mobili (leggi articolo).
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