L’anno scorso è stato avviato a
riciclo il
70% dei
rifiuti di imballaggio: in volume sono 9.560.000 tonnellate sulle 13 milioni e 655mila immesse al consumo, con una crescita del
+3,1% rispetto all’anno precedente, grazie soprattutto ad un aumento del
+6,2% nel riciclo dei rifiuti provenienti dalla
raccolta urbana. Se si aggiunge al riciclo anche il
recupero energetico, si arriva all’
81% dell’
immesso al consumo, mentre il restante 19% è stato avviato in discarica.
I dati consolidati sull’andamento della raccolta e recupero di imballaggi sono stati diffusi da
Conai, leggermente diversi da quelli anticipati a marzo (
leggi articolo). "Il sistema nel suo complesso ha già
superato gli obiettivi di riciclo che l’Europa chiede entro il
2025 -commenta il presidente del Consorzio,
Giorgio Quagliuolo -. L’economia circolare in Italia funziona e si impone per l’efficacia del suo modello”.
Anche i risultati per i sei materiali di imballaggio sono positivi e, per quasi tutti, gli obiettivi al 2025 sono stati superati: all’appello manca solo la
plastica, che però resta
indietro di pochi punti percentuali, un gap che potrà essere colmato senza problemi nell'arco dei prossimi cinque anni. "Per questo - sottolinea Quagliuolo - è importante continuare a lavorare sia sulla strada dello sviluppo di nuove tecnologie per il riciclo sia su quella della prevenzione, incentivando ecodesign e design for recycling”.
In dettaglio, l’anno scorso sono stati avviati a riciclo
1 milione e 54mila tonnellate di imballaggi in
plastica, oltre a 3,9 milioni di tonnellate di carta, quasi 2 milioni di tonnellate di legno e poco più di 2 milioni di tonnellate di vetro.
Per coprire i maggiori oneri della raccolta differenziata, nel 2019 Conai ha
trasferito ai Comuni
648 milioni di euro. "Stiamo parlando di una percentuale significativa della spesa sostenuta per la raccolta differenziata degli imballaggi che, rispetto al totale dei rifiuti urbani, rappresentano una percentuale che oscilla fra il 25% e il 28% - nota Quagliuolo -. Si tratta di risorse provenienti dalle
800.000 aziende che, aderendo al
Consorzio, si fanno carico della responsabilità di una corretta gestione degli imballaggi che immettono sul mercato, quando questi diventano rifiuti”.
Lo scorso anno i quantitativi di rifiuti di imballaggio
conferiti al sistema dai
Comuni italiani sono cresciuti del
+14,3%: "Un incremento notevole - commenta Quagliuolo -. Una delle sue cause è sicuramente il
crollo dei listini del
macero a fine 2019: avviare la carta a riciclo non era più profittevole. Per questo abbiamo aperto finestre che hanno consentito a molti Comuni l’ingresso in convenzione con
Comieco, il nostro consorzio che si occupa degli imballaggi in carta e cartone. Conai si è quindi fatto carico dei maggiori oneri per l’avvio a riciclo di questo materiale in un momento in cui il suo valore di mercato era negativo, dimostrando ancora una volta il suo ruolo di sussidiarietà al mercato nel considerare l’interesse ambientale superiore a quello economico”.
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