La meccanica non è ottimista sul futuro a breve e medio termine, come fotografa l’ultima indagine congiunturale di
Federmeccanica. E le ragioni non mancano: nel bimestre
marzo-aprile di quest’anno, la produzione metalmeccanica ha registrato una contrazione media pari al
-47,6% rispetto a gennaio-febbraio e al
-44,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Al crollo registrato nel mese di marzo, pari al -40,3% rispetto a febbraio, ha fatto seguito una nuova caduta del -24% nel mese di aprile. L’andamento è stato determinato sia dalla caduta della
domanda interna, sia da una contrazione delle
esportaizoni.
Complessivamente - segnala Federmeccanica - i
volumi produttivi di
aprile risultano più che
dimezzati (-54,6%) rispetto a febbraio, risultato peggiore dell’andamento dell’intero comparto industriale, che ha visto scendere la produzione mediamente del -42,1%, e di gran lunga sfavorevole nel confronto con le fasi recessive del 2008-2009 e del 2011 innescate, rispettivamente, dai mutui subprime e dalla crisi dei debiti sovrani dei paesi dell’Eurozona.
Tra marzo e aprile la caduta della produzione ha interessato tutti i comparti: la
Metallurgia è crollata del -44,1% rispetto al bimestre precedente, i
Prodotti in metallo del -45,1% e le Macchine e materiale meccanico del -45,6%. La produzione di
Altri mezzi di trasporto (navalmeccanica, aerospaziale, motocicli, materiale ferrotranviario) si è ridotta addirittura del -60,2% e quella di
Autoveicoli e
rimorchi del -74,9%.
Secondo
Fabio Astori, Vice Presidente Federmeccanica: "La pandemia sta avendo sulla nostra economia e sull’attività produttiva delle nostre imprese
effetti devastanti che potranno determinare nel lungo periodo un impatto pesantemente negativo sulla
struttura produttiva del nostro sistema industriale con anche perdite di quote di mercato". "Per questo - aggiunge - ci aspettiamo da parte del
Governo e della politica nel suo complesso una
risposta forte e concreta, che individui le direttrici strategiche su cui investire i fondi pubblici e quelli, obiettivamente importanti, che l’Unione Europea ci metterà a disposizione”.
Sulla base delle indicazioni che emergono dall'
indagine trimestrale di Federmeccanica, la fase recessiva dovrebbe protrarsi anche nel corso del secondo trimestre: il
63% delle imprese intervistate dichiara infatti un portafoglio
ordini in peggioramento, il
71% prevede ulteriori
cali di produzione rispetto al primo trimestre e il
34% ritiene di dover ridimensionare, nel corso dei prossimi sei mesi, gli attuali
livelli occupazionali. Peggiora, nel contempo, la situazione della
liquidità aziendale ritenuta cattiva o pessima dal 32% degli intervistati rispetto a percentuali pari o inferiori al 10% indicate nelle indagini più recenti.
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