20 maggio 2020 11:36

L’anno scorso, il gruppo
BASF ha realizzato nel nostro paese un giro d’affari di
1,769 miliardi di euro, risultato inferiore del
-5,3% rispetto all’esercizio precedente, in ragione del calo dei prezzi delle materie prime, degli effetti dei conflitti commerciali fra Stati Uniti e Cina e della crisi del settore automotive.
“Il 2019 è stato un anno impegnativo, con forti perturbazioni a livello globale che hanno impattato sulle nostre performance di vendita - spiega Lorenzo Bottinelli, Amministratore Delegato e Vice Presidente di BASF Italia -. Il paese ha comunque dimostrato di reggere bene, grazie anche alle caratteristiche del nostro tessuto imprenditoriale fatto di piccole e medie imprese che rappresentano una risorsa chiave per il Made in Italy”.

"I nostri
risultati 2019 - prosegue Bottinelli - sono
in linea con le aspettative e rispecchiano un contesto di mercato critico che stimavamo già prima dell’emergere della problematica Coronavirus. Ora, con la diffusione di una pandemia i cui effetti restano tutti ancora da ponderare, il quadro economico globale appare radicalmente mutato e lo sviluppo del business difficile da prevedere”.
SETTORI DI ATTIVITÁ. Il segmento
Chemicals (chimica di base) ha registrato nel 2019 una flessione del
-5,9%, risentendo del costo delle materie prime, petrolio in primis, il cui prezzo è progressivamente calato a partire dalla seconda metà del 2018.
Industrial Solutions (specialità), che comprende le divisioni Dispersions & Pigments e Performance Chemicals, ha invece chiuso l’anno con un
-6,8%, mentre
Materials ha registrato una caduta delle vendite del
-13,3%; in quest’ultimo segmento rientrano materiali e relativi intermedi, quali poliammidi, isocianati per poliuretani, prodotti di base inorganici e altre specialità chimiche. Sull’andamento delle attivitài Materials, oltre al calo dei
prezzi delle materie prime, ha impattato la
contrazione della
domanda di alcuni settori strategici, in primo luogo l’automotive. In controtendenza, invece, le vendite di materiali per packaging.
Negli altri segmenti, a fronte del -5,4% registrato da
Nutrition & Care, si evidenzia la crescita di
Surface Technologies (+3,5%) e, soprattutto, di
Agricultural Solutions (+12,9%).
OUTLOOK 2020. Per quanto concerne l’anno in scorso, lo scenario è stato sconvolto dall’emergenza
Covid-19: "Ci troviamo di fronte a un
doppio scenario: da una parte interi settori messi in ginocchio, dall’altra rami industriali in forte crescita - nota Bottinelli -. L’industria chimica, e con essa BASF, ha sostenuto in questa fase parte delle
filiere strategiche ed
essenziali per rispondere all’emergenza sanitaria in atto - farmaceutico, dispositivi medici, prodotti per l'igiene, agro-alimentare e packaging sono solo alcuni dei segmenti in questione - e continuerà senz’altro a giocare un ruolo fondamentale anche nelle fasi successive. In queste condizioni, è
difficile fare una stima attendibile e significativa dell’impatto economico complessivo”.
Secondo l’AD di BASF Italia,"la chimica è dappertutto e, in un questo senso non è esagerato affermare che l’industria chimica è 'lo specchio dell’attività del Paese'. Le performance del settore rifletteranno quelle delle filiere e delle industrie servite e molto dipenderà da quanto velocemente l’intero sistema produttivo riprenderà a funzionare: ci sono settori industriali per cui, già prima dell’emergenza, BASF stimava un calo a livello globale (vedi l’automotive) e produzioni che, invece, stavano sperimentando una forte crescita come le bioplastiche".
BASF è presente in Italia con 13 siti, di cui 8 produttivi, che impiegano complessivamente circa 1.500 addetti.
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