Solvay risponde alle
accuse mosse il 2 dicembre scorso dal programma televisivo
Report sull’impatto ambientale delle attività in Italia del gruppo belga, in particolare i siti di
Rosignano e
Spinetta Marengo (
qui la puntata trasmessa sui RA3).
"L'azienda - si legge in una nota - si rammarica del
taglio sensazionalistico e
di parte che i giornalisti hanno seguito, rappresentando intenzionalmente le attività di Solvay in una luce negativa. Avendo risposto alle domande degli autori, ci spiace che molte delle nostre risposte non siano state riprese nel servizio". "Siamo consapevoli che il pubblico possa porsi domande sui nostri stabilimenti e siamo sempre aperti ad un
dialogo equo e
trasparente con tutti coloro che lo desiderano", spiegano dalla filiale italiana del gruppo.
"Per quanto riguarda l'
impatto ambientale delle nostre attività industriali - continua la nota -, vogliamo riaffermare che rispettiamo
rigorosi standard relativi all'utilizzo e alla gestione di sostanze chimiche. Tutte le nostre produzioni vengono svolte in piena conformità con le leggi e con i regolamenti esistenti, tra cui la normativa europea
Reach, che è la più rigorosa al mondo. In tutto ciò che facciamo, siamo impegnati a rispettare i più elevati requisiti di sicurezza per proteggere le persone, l’ambiente e le comunità in cui operiamo. Per questo motivo,
respingiamo le
false accuse presentate da Report e valuteremo tutte le opzioni per difendere la nostra reputazione contro questi attacchi infondati".
Solvay presente nel nostro paese da
107 anni, avendo aperto il primo stabilimento di Rosignano nel 1912. Oggi è presente con
sette siti dove lavorano oltre 1.900 dipendenti. L'Italia ospita anche uno dei più importanti centri di ricerca del Gruppo, eccellenza a livello internazionale, a Bollate, in provincia di Milano.
© Polimerica - Riproduzione riservata