21 giugno 2018 08:25
Ucima, associazione dei costruttori italiani di macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio, ha presentato i dati sull’andamento del settore nel 2017, che evidenziano risultati più che confortanti su tutti i fronti, confermando le rosee previsioni elaborate alla fine dell’anno scorso.
Il fatturato del comparto è cresciuto l’anno scorso del +8,9% toccando così i 7,19 miliardi di euro, un risultato ottenuto sia grazie alla buona tenuta dell’export (5,7 miliardi, +7,5%), che rappresenta il 79% del giro d’affari totale, ma soprattutto in virtù della forte ripresa del mercato italiano, cresciuto del +14,4% a oltre 1,5 miliardi di euro sotto la spinta delle agevolazioni del Piano Industria 4.0.
La capillare presenza internazionale resta elemento distintivo di settore che porta le aziende italiane a misurarsi testa a testa coi competitor tedeschi su tutti i mercati mondiali - sottolinea Ucima -, tanto che una macchina su cinque venduta nel mondo oggi è italiana.
L’eccellenza del made in Italy in questo settore è frutto di 634 aziende che danno lavoro a 32.227 persone; e, su questo fronte, va segnalato l’aumento dell’occupazione del +8,7% rispetto al 2016. Si tratta di un comparto frammentato, polarizzato e popolato da numerose PMI: il 65,8% dei costruttori di macchine e attrezzature per il packaging genera fatturati inferiori ai 5 milioni di euro e contribuisce ad appena il 8,9% del giro d’affari, mentre le 48 imprese di dimensioni maggiori (con fatturati oltre i 25 milioni di euro), concorrono al 66,8% del fatturato totale. Le aziende di dimensioni maggiori sono anche le uniche che registrano un incremento del numero medio di addetti.
Nonostante questa polarizzazione - nota Ucima - nel 2017 si è assistito ad un irrobustimento delle aziende di medie dimensioni (10-25 milioni di euro di fatturato) che sono passate da 52 a 77 (+25 unità) e generano il 15,4% del fatturato totale.
Per quanto concerne il 2018, l’associazione resta ottimista, ma non si sbilancia: “La volatilità dei mercati e il continuo cambiamento delle condizioni geo-politiche in vari mercati rendono sempre più difficile fare previsioni attendibili - dichiara infatti il Presidente di Ucima, Enrico Aureli (nella foto) -. Crediamo però di poter ragionevolmente prevedere il mantenimento del trend di crescita registrato lo scorso anno. Il nostro Centro Studi prevede infatti che continueranno le buone performance in Italia e in Europa e miglioreranno quelle di Asia e Africa, con incrementi compresi tra il +6 e il +6,5% nel biennio 2018-2020”.
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