30 agosto 2017 08:26
Secondo gli ultimi dati elaborati dal Centro studi di Federchimica, nei primi cinque mesi dell’anno la produzione chimica è cresciuta in Italia del +2,5% sullo stesso periodo dell’anno scorso, dato sostanzialmente in linea con la media europea (+2,8%).
Secondo il presidente della Federazione dell’industria chimica italiana, Paolo Lamberti, lo stesso tasso di crescita potrebbe essere confermato per l’intero 2017, grazie al buon andamento delle esportazioni, aumentate del 9,5% in valore tra gennaio e maggio.“C’è una domanda interna stabile, mentre la crescita delle esportazioni sfiora la doppia cifra”, ha dichiarato. “Nell’ottica di un miglioramento dell’economia mondiale, le nostre imprese stanno raccogliendo i frutti dei loro sforzi. Sono stati effettuati infatti importanti investimenti in ricerca e innovazione e in strutture sia produttive sia commerciali, per poter essere tra i protagonisti nei mercati esteri di elezione, ovvero, dove l’impresa ha deciso di essere presente”.
I prezzi registrano nella prima parte dell’anno un incremento medio del +2,5%, dopo il calo subito nel 2016 (-1,5%), scontando il rialzo delle materie prime: “con situazioni di shortage e impennate dei prezzi in alcune filiere”. Rispetto ai livelli di minima toccati nel 2016, l’etilene ha ricuperato il 6 percento. “Alcune filiere chimiche, come vernici e adesivi, stanno subendo situazioni di shortage di importanti materie prime, con fortissimi aumenti di costo superiori al 30% e con punte anche oltre il 50%, per effetto della profonda razionalizzazione dell’offerta europea, penalizzata dal costo elevato dell’energia, della chiusura di alcune produzioni in Cina a seguito di requisiti ambientali più stringenti, in una fase in cui anche la domanda asiatica ha ritrovato vivacità, e di alcune situazioni specifiche di force majeur (quali l’ancora limitata capacità di stoccaggio conseguente al grave incendio avvenuto in Germania a fine 2016)”.
Se l’anno in corso potrebbe chiudersi con un aumento della produzione chimica italiana intorno al +2,5%, grazie al forte traino dell’export (+5,0% in volume a fronte del +2,7% delle importazioni) e dal consolidamento della domanda interna (+1,5%), per il 2018 ci si attende una conferma del trend, ma con ritmi più contenuti (+1,4%), in virtù di un quadro macroeconomico meno favorevole. Sul fronte dei prezzi, sebbene nei mesi più recenti si è assistito ad una parziale correzione al ribasso rispetto alla prima parte dell’anno, non sono attesi crolli in quanto il prezzo del petrolio è previsto collocarsi in media intorno ai 50 dollari nel biennio 2017-2018.
L’industria chimica italiana, con circa 2.800 imprese, realizza un valore della produzione prossimo ai 52 miliardi di euro, confermandosi il terzo produttore europeo, dopo Germania e Francia, con una quota del 10%. Il settore impiega circa 108 mila addetti con elevati livelli di formazione e qualifica.
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