27 aprile 2017 08:34
Per la frutta e verdura sfusa, Unicoop Firenze passa ai sacchetti in Mater-bi di quarta generazione, bioplastica compostabile con un più elevato tenore biobased (dal 40% al 50%), introducendoli anche nei reparti macelleria e pescheria, dove i sacchetti biodegradabili non sarebbero obbligatori a termini di legge.
FRUTTA E VERDURA. La catena toscana della grande distribuzione ha introdotto nei reparti frutta e verdura dei suoi 103 punti vendita sacchetti ultraleggeri e guanti monouso in Mater-bi di IV generazione, anticipando la scadenza del primo gennaio 2018 fissato dalla legge sugli shopper, che prevede l’obbligatorietà, per questa tipologia di merci, di imballi biodegradabili e compostabili con una rinnovabilità di almeno il 40%. Prodotti dalla IPT di Scarperia (FI), i sacchetti per ortofrutta da film coestruso si caratterizzano per ridotto peso e spessore, migliorata resistenza meccanica (tenacità) e per una trasparenza superiore rispetto a quella offerta dai tradizionali sacchetti in polietilene (migliorando così la riconoscibilità ottica del prezzato), oltre ad un contenuto biobased superiore al 40%. Come per gli shopper, i sacchi per frutta e verdura possono essere utilizzati, una volta tornati a casa, per la raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti domestici.
ANCHE PER CARNE E PESCE. Unicoop Firenze ha deciso di utilizzare i sacchetti in Mater-bi di quarta generazione anche nei reparti macelleria e pescheria, in questo caso partendo da film monostrato; a produrli è sempre IPT, che recentemente ha deciso di aggiungere nel marchio il claim “Italian Biopackaging Industry”, a sottolineare la scelta di produrre solo ed esclusivamente film plastici biodegradabili e compostabili partendo dalla bioplastica Novamont, incrementando negli ultimi cinque anni investimenti e occupazione.
MATER-BI DI IV GENERAZIONE. Prodotto da Novamont negli stabilimenti di Terni, il Mater-bi di IV generazione integra le due tecnologie consolidate degli amidi complessati e dei poliesteri da oli, con quella degli acidi azelaico e pelargonico (sviluppati da Matrìca a Porto Torres) e degli zuccheri trasformati tramite fermentazione in biobutandiolo presso il nuovo impianto Mater-Biotech di Bottrighe (RO). La “nuova” bioplastica si caratterizza così per un contenuto ancora più elevato di materie prime rinnovabili, a fornte di un minor livello di emissione di gas serra e dipendenza da feedstock di origine fossile.
Unicoop Firenze è stato il primo retailer italiano ad aver introdotto gli shopper per asporto merci biodegradabili e compostabili nel 2009, primo anche nell’introdurre bioshopper frutta/verdura e guanti nel 2014. Dal 2009 ad oggi, la catena GDO ha ridotto i rifiuti plastici di 4.900 tonnellate e ha emesso nell’ambiente 3.000 tonnellate di anidride carbonica in meno rispetto a quanto sarebbe successo in assenza di queste scelte ecosostenibili.
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