7 marzo 2017 07:55
Un centinaio di partecipanti, tra costruttori di macchine e trasformatori, si sono trovati ieri, 6 marzo 2017, ad Assago per approfondire gli aspetti tecnologici e fiscali dell’iperammortamento del 250% per investimenti in beni Industria 4.0. Il seminario, organizzato da Federazione Gomma Plastica e Assocomaplast, ha consentito di far luce su alcuni punti controversi o ancora poco chiari della normativa, per altro ancora in work-in-progress, in attesa della guida esplicativa - che tutti si augurano definitiva - che il MISE dovrebbe pubblicare a breve.
Ad illustrare la manovra, dopo l’introduzione di rito del presidente di FGP, Filippo Bettini e di quello di Euromap (in rappresentanza di Assocomplast), Luciano Anceschi, sono stati due protagonisti della messa a punto della normativa, l’avv.Francesca Mariotti, Direttore Politiche Fiscali di Confindustria e l'Ing. Enrico Annacondia, della Direzione Tecnica di Federmacchine e Ucimu. A chiusura del seminario è intervenuto l'ing. Emilio Moroni, Consulente Tecnico di Assocomaplast per i temi legati a Industria 4.0 e iperammortamento, che ha esaminato alcuni aspetti legati in modo più specifico al settore della trasformazione di materie plastiche e gomma.
Sintetizzando - per quanto possibile - gli interventi, si può dire che il nuovo incentivo varato dal governo è maturo per essere applicato dalle imprese già oggi, anche se alcuni dettagli devono essere ancora chiariti. La buona notizia è che la totalità delle tecnologie per la trasformazione di materie plastiche e gomma sono iperammortizzabili, comprese le attrezzature ausiliarie integrate nei processi produttivi, sia che vengano acquistate da terzi, anche con contratto di leasing o appalto, sia realizzate in economia. E nel costo che si può ammortizzare al 250% ci sono anche oneri di trasporto, montaggio, collaudo e l’IVA (se indetraibile). Tra gli aspetti ancora da chiarire c’è invece il revamping di impianti esistenti.
Per poter accedere all’incentivo, però, non basta acquistare macchine o attrezzature “industria 4.0 ready” per quanto sofisticate esse siano: occorre infatti interconnetterle con il sistema produttivo in modo tale che possano esplicare il loro potenziale ed è questo che va dimostrato in caso di una verifica fiscale attraverso l’autocertificazione o la perizia giurata, richieste espressamente dalla normativa.
I relatori hanno sottolineato la diversità di fondo tra superammortamento (140%) e iperammortamento (250%), nonostante le molte similitudini procedurali: il primo, infatti, ha lo scopo di ammodernare il sistema manifatturiero italiano, i cui investimenti si sono congelati durante la crisi; il secondo di traghettare le imprese verso nuovi modelli produttivi e organizzativi. I beni strumentali possono essere gli stessi, ma la finalità e i requisiti imposti dai due strumenti sono profondamente diversi.
Avere ben chiaro prima dove si vuole andare è un aspetto cruciale nella determinazione dell’incentivo più idoneo, anche perché i costi (così come i benefici) della transizione possono andare oltre il mero acquisto della macchina o dell’impianto; transizione che impone, in ogni caso, un approccio interdisciplinare e un cambiamento del modello organizzativo, che può essere introdotto in azienda in modo graduale, ma che diventa - nel bene e nel male - un processo irreversibile.
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