14 agosto 2016 12:39
Si allontana l’ipotesi di un parziale salvataggio di Sandretto, storico costruttore di presse ad iniezione. Photonike Capital, alla quale fa capo la società torinese, ha infatti annunciato che le trattative in corso presso Regione Piemonte non hanno portato ad una “soluzione condivisa” e, di conseguenza, “l’azienda si è vista costretta ad adire la richiesta di licenziamento collettivo per i suoi 124 lavoratori”.
In un comunicato diramato giovedì scorso al termine di una riunione con i sindacati, Photonike ha precisato di essersi resa disponibile al ritiro della liquidazione se la Regione avesse acconsentito a finanziare una cooperativa di autolavoro. Il piano prevede la costituzione di una cooperativa di lavoratori che, con l’aiuto di un finanziamento esterno (intervento della Regione), possa prendere in gestione il reparto ricambi, proseguendo così l’attività produttiva e potendo quindi attivare una nuova Cassa integrazione straordinaria. In questo modo potrebbero essere completate anche le presse, una dozzina, in corso di costruzione nello stabilimento di Pont Canavese.
“Attualmente la Regione non ha dato alcuna disponibilità in tale senso, nonostante esistano le misure, i fondi e la specifica destinazione a questo tipo di eventi - si legge nella nota - Al contempo, i sindacati hanno mantenuto una posizione di semplice e mera opposizione ad ogni proposta concreta di recupero delle attività lavorative, incluso il blocco ai cancelli della azienda fatto che costituisce un reato, attualmente non segnalato da nessuna autorità pubblica”.
I giochi non sembrano però ancora chiusi: Photonike precisa infatti che la proposta di ritirare la procedura di liquidazione resta valida e che, quindi, la decisione finale tocca alla Regione.
“La decisione dell’azienda di non rispettare quanto annunciato nell’ultimo incontro avuto in Regione - ha dichiarato l’assessora al Lavoro, Gianna Pentenero - è la conferma, ancora una volta, di un percorso industriale poco chiaro e sempre meno credibile, cosi come emerso negli ultimi mesi. È in un contesto cosi complicato, nel quale comunque la Regione ha sempre fatto la sua parte, che lavoreremo per individuare se esistano o meno altre strade possibili per permettere alla Sandretto di riprendere la sua attività e il suo processo produttivo, facendo appello anche alla costante attenzione che il mondo imprenditoriale canavese ha da sempre dimostrato verso questa vicenda ”.
In mancanza di un accordo, tra azienda e sindacati si aprirà una vertenza sindacale per definire la procedura di licenziamento secondo i criteri previsti dalla legge (anzianità, esigenze tecnico-organizzativo e carichi familiari). La procedura inizierà il 17 agosto, con la prima riunione presso l'Unione Industriale, e avrà una durata di 75 giorni.
La Regione fa sapere in una nota che, in qualità di garante dell’accordo di tre anni fa tra Photonike e Finpiemonte: "metterà in atto tutte le azioni a sua disposizione per individuare le responsabilità di quanto accaduto negli ultimi mesi ed effettuerà una contestazione scritta rispetto al mancato rispetto dell’accordo".
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