Gli Stati membri dovranno recepire le norme entro 18 mesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea.
28 aprile 2015 13:28
Il Parlamento europeo, riunito oggi in sessione plenaria, ha adottato definitivamente la proposta di modifica della Direttiva Imballaggi con misure tendenti a limitare, a livello comunitario, il consumo di sacchetti monouso in plastica con spessore inferiore a 50 micron. Il passaggio in seconda lettura, non sottoposto a voto perchè non sono stati presentati emendamenti, è l’ultimo passaggio cruciale prima della pubblicazione del testo sulla Gazzetta ufficiale europea, prevista entro l'estate, dopo la ratifica formale del Consiglio europeo. Gli Stati membri avranno quindi 18 mesi di tempo per recepire le nuove norme nella legislazione nazionale.
“Abbiamo dovuto cedere sui sacchetti biodegradabili per la forte opposizione del Governo britannico, che ha preso le difese delle plastiche oxo-biodegradabili - ha commentato la relatrice Margrete Auken -. Non abbiamo voluto scontrarci su questo punto con il Consiglio per evitare una bocciatura del provvedimento, nonostante la maggioranza del Parlamento fosse favorevole ad una loro eliminazione graduale”.
“Io non odio la plastica, ma l’abuso della plastica - ha aggiunto la Auken -. Questo materiale non è dannoso se viene riciclato, ma può danneggiare l’ambiente se viene gestito male”.
Il testo approvato dagli europarlamentari si discosta dall’iniziale proposta della Commissione europea, ma è frutto di un compromesso tra le posizioni più radicali del Parlamento e quelle più moderate del Consiglio d’Europa.
Secondo il testo, gli Stati membri dovranno attuare misure per ridurre il consumo di sacchetti, attraverso strumenti economici come la fissazione del prezzo, imposte e prelievi, oppure restrizioni alla commercializzazione, come i divieti in deroga all’articolo 18 della direttiva 94/62/CE, purché tali restrizioni siano proporzionate e non discriminatorie.
Due le opzioni a disposizione delle autorità di ciascun paese:
a) adottare misure atte ad assicurare che il livello di utilizzo annuale non superi 90 borse di plastica di materiale leggero pro capite entro il 31 dicembre 2019 e 40 borse di plastica di materiale leggero pro capite entro il 31 dicembre 2025 o obiettivi equivalenti in termini di peso;
b) adottare strumenti atti ad assicurare che, entro il 31 dicembre 2018, le borse di plastica in materiale leggero non siano fornite gratuitamente nei punti vendita di merci o prodotti, salvo che siano varati altri strumenti con pari effetto.
Ogni paese potrà decidere di esonerare le borse di plastica ultraleggere (spessore inferiore a 15 micron) utilizzate per il confezionamento di prodotti alimentari sfusi ove necessario per scopi igienici oppure se il loro uso previene la produzione di rifiuti alimentari.
Due anni dopo l’entrata in vigore, la Commissione Europea dovrà relazionare il parlamento e il Consiglio su due temi: l’impatto dei sacchetti in plastica oxo-degradabile (per ora non sottoposti ad alcun vincolo specifico a livello UE, ma non contemplati dalla legge italiana sugli shopper) e misure per limitare l’utilizzo dei sacchetti ultraleggeri, con spessore inferiore a 15 micron.
Inoltre, la Commissione dovrà mettere a punto un’etichetta per i sacchetti in plastica bioegradabile e compostabile e chiedere all’ente di normazione (CEN) di sviluppare uno standard specifico per la compostabilità domestica degli imballaggi.
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