Finanziate con 60 milioni di euro oltre settecento imprese emiliane colpite dal terremoto del 2012.
31 dicembre 2013 10:02
Le piccole e medie imprese del settore biomedicale colpite dal sisma del 2012 hanno trovato sotto l’albero di Natale un pacchetto di finanziamenti regionali, con fondi nazionali, per 60 milioni di euro, che nel complesso interesserà 705 aziende. Si tratta della seconda tranche di un bando regionale già chiuso e in finanziamento, che nella prima tornata aveva destinato risorse europee per circa 23 milioni a 187 imprese.
I contributi sono rivolti a sostenere investimenti per ampliamenti della capacità produttiva, nuove localizzazioni produttive, riqualificazione degli spazi dedicati alla produzione e commercializzazione, innovazione e ammodernamento tecnologico dei prodotti o processi produttivi, compreso il miglioramento dell’efficienza energetica o ambientale. Possono beneficiare dei finanziamenti le piccole e medie imprese di tutti i settori, escluse quelle che operano nella lavorazione e prima commercializzazione di prodotti agricoli.
il piano regionale prevede anche risorse per la ricerca e sviluppo: oltre 3,8 milioni di euro sono stati destinati al Tecnopolo - laboratorio sui materiali innovativi per il biomedicale che sorgerà a Mirandola, all’interno del polo scolastico che ospita gli Istituti Galilei e Luosi. L’iniziativa, promossa e coordinata da Democenter, prevede oltre all’installazione di attrezzature tecnico scientifiche, anche l’impiego di 20 ricercatori a tempo pieno che opereranno sotto il coordinamento scientifico dell’Università di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con altri laboratori della rete e con due unità ospedaliere (Modena e Sant’Orsola Bologna).
Altre risorse sono state stanziate per attività di ricerca sperimentale relativa alle tecnologie anti-sismiche applicabili nei processi di ricostruzione, sia in ambito industriale che civile e delle infrastrutture.
Nel complesso, l’impatto del programma di ricostruzione dovrebbe portare alla creazione di circa 1.600 posti di lavoro, tra prima e seconda fase.
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