A Berlino, il Consorzio ha presentato per la prima volta a livello internazionale lo studio sulla riciclabilità degli imballaggi prodotti con bioplastiche.
18 dicembre 2013 06:15
Conai ha presentato alla European Bioplastics Conference di Berlino lo studio sulla riciclabilità meccanica di manufatti in bioplastica, elaborato coinvolgendo produttori di materie biodegradabili (BASF, NatureWorks e Novamont), utilizzatori (Barilla e Coop), i consorzi Cic e Corepla, nonché le associazioni di categoria (Assobioplastiche e Federazione Gomma Plastica). Lo studio ha riguardato imballaggi rigidi e flessibili - tra cui film, vaschette, bottiglie e shopper - nonché bicchieri, piatti e stoviglie monouso prodotti con plastiche biodegradabili, da sole o in miscela fra loro.
I risultati, già anticipati all’inizio dell’anno (qui il nostro articolo del 29 gennaio), indicano che questi prodotti possono essere avviati a compostaggio, ai sensi della UNI EN 14432, almeno fino a concentrazioni del 5% della massa totale. Per quanto concerne invece il riciclo meccanico, la quota massima di bioplastiche compostabili sostenibile dal sistema è stimata nel 10% del volume complessivo di imballaggi in plastica trattati.
L’analisi del ciclo di vita (LCA) ha confermato che per gli imballaggi realizzati con plastiche biodegradabili, come per gli altri materiali, il riciclo meccanico si conferma la soluzione che presenta il minore impatto ambientale.
Secondo i ricercatori, gli imballaggi realizzati con plastiche biodegradabili oggi sul mercato possono essere destinati al riciclo meccanico con alcune precauzioni tecniche. In particolare: “gli imballaggi flessibili (shoppers e film) realizzati con plastiche biodegradabili, tipo il Mater Bi sperimentato, che non sono separabili automaticamente negli impianti di selezione da quelli flessibili di plastiche tradizionali, sono comunque riciclabili, fino a un contenuto del 10% con gli stessi imballaggi di plastiche tradizionali. Gli imballaggi rigidi, realizzati con plastiche biodegradabili, tipo Ingeo (PLA) sperimentato, risultano riciclabili meccanicamente, se opportunamente separati negli impianti di selezione”.
La raccolta differenziata potrebbe essere agevolata attraverso l’applicazione di un simbolo unificato sugli imballaggi biodegradabili, in modo da aiutare i cittadini a separare i prodotti in modo più efficiente, senza inquinare i rispettivi circuiti (riciclo e compostaggio). Lo stesso simbolo, se opportunamente strutturato, potrebbe essere utile per la separazione automatica negli impianti di selezione e per la tracciabilità dell’imballaggio nell’arco della sua vita.
La ricerca completa, in italiano e in inglese, con gli allegati tecnici può essere scaricata dal sito Conai
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