29 dicembre 2023 09:16
È una pouch con zip il formato di packaging scelto per dimostrare la fattibilità di un imballaggio flessibile che risponda in pieno ai criteri dell’economia circolare e che supporti l’industria nel suo percorso verso gli obiettivi europei per riciclabilità e utilizzo di plastica riciclata.
La struttura selezionata è un mono-materiale in polietilene, con proprietà di alta barriera ai gas e un contenuto plastico proveniente da riciclo post-consumer pari al 30% del peso complessivo dell’imballaggio, compresa la zip. Aspetto aggiuntivo e abilitante è il riconoscimento dell’idoneità al contatto alimentare, resa possibile grazie alla particolare ingegnerizzazione del film riciclato.
La pouch è stata prodotta nell’ambito di una collaborazione tra Joeplast, SAES Coated Films e Masterpack, che hanno voluto unire le proprie competenze tecnologiche per la realizzazione di una soluzione che dimostrasse la fattibilità di una struttura propriamente circolare e che fungesse da pungolo per la diffidenza verso la raggiungibilità degli obiettivi posti dalla Commissione Europea.
Di fronte ad una proposta di Regolamento imballaggi e rifiuti da imballaggio che prevede l’obbligatorietà dell’utilizzo di materiale plastico riciclato e della progettazione di imballaggi riciclabili, e ad una Plastic Tax già presente in paesi come Spagna e UK ma con un quadro in continua evoluzione, la soluzione presentata dalle tre aziende acquisisce rilievo nel dimostrare come la sostenibilità del packaging sia implementabile, grazie a competenza tecnologica e approccio scientifico.
LA STRUTTURA DEL PACKAGING. Joeplast ha messo a punto la produzione di un film coestruso di polietilene proveniente da riciclo, che ha ottenuto da IPPR (Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo) la certificazione Plastica Seconda Vita Food. Si tratta dell’attestazione rilasciata per materie plastiche post consumo che, grazie all’utilizzo di una barriera funzionale in plastica vergine, risultano conformi al Regolamento UE 10/2011 e, quindi, al contatto alimentare.
SAES Coated Films, grazie alla sua tecnologia di coating a base d’acqua chiamata COATHINK, ha fornito un film di MDO-PE con caratteristiche di alta barriera ai gas. Il film è destinato ad imballaggi flessibili atti alla conservazione dei prodotti alimentari più sensibili e alla preservazione della loro qualità per tutta la durata della shelf-life richiesta. Inoltre, la lacca è studiata per esplicare le sue proprietà di barriera ammontando a meno dell'1% del peso totale dell'imballaggio, ottenendo così una struttura mono-PE nel rispetto delle linee guida per la riciclabilità più diffuse sul territorio europeo. La tecnologia COATHINK ha già ricevuto l’approvazione Recyclass per il riciclo dei film a base PE.
Masterpack ha realizzato il packaging finito, stampando il materiale mediante tecnologia flessografica e accoppiando i due film, nonché creando la stand-up pouch con applicata la top-zip. Nonostante il formato particolarmente sfidante, è stata dimostrata la piena fattibilità circa la creazione di una soluzione di imballaggio in mono-PE e con un contenuto complessivo di plastica da riciclo pari al 30% del peso complessivo di tutta la pouch, compresa la zip.
SI CHIUDE IL CERCHIO. Da riciclato a funzionale e riciclabile, esempio di vita circolare del packaging. Si utilizza materiale plastico riciclato per progettare un nuovo packaging in modo che sia ancora una volta riciclabile. La funzionalità durante il ciclo di vita dell’imballaggio è garantita dalle proprietà di barriera del film esterno in MDO-PE e dall’idoneità per il contatto alimentare del film interno.
Tutta la struttura, compresa la top-zip, è in polietilene ed è progettata secondo i criteri di monomaterialità e di riciclabilità raccomandati dalle linee guida internazionali di maggior rilievo.
IL DILEMMA DELL'IMBALLAGGIO FLESSIBILE. La continua evoluzione verso soluzioni di imballaggio sempre più sostenibili è voluta dalla legge (basti pensare alla proposta di Regolamento imballaggi e rifiuti da imballaggio attualmente al vaglio del Parlamento Europeo) ed è anche l’espressione di certe linee strategiche seguite dalle aziende utilizzatrici. La consistenza e la validità di queste scelte direzionali possono essere garantita solo grazie all’innovazione tecnologica e scientifica condivisa lungo la filiera di produzione.
Questo aspetto è tanto più rilevante nel caso degli imballaggi flessibili, che presentano evidenti vantaggi dal punto di vista dell’impatto ambientale ma anche altrettante sfide nell’efficacia del loro recupero e riciclo.
Il loro eccezionale rapporto resistenza / peso minimizza l’impatto del trasporto e la quantità di materiale utilizzabile per strutturare un packaging che sia comunque efficace nella sua funzione di conservazione e protezione del prodotto.
D’altro canto la funzionalità è ancora troppo spesso garantita da strutture multi-materiale che rendono difficile il recupero del polimero principale a causa delle contaminazioni permanenti derivanti dai componenti non compatibili. Ciò di conseguenza riduce la gamma e il valore delle possibili applicazioni del materiale riciclato. Rappresentando circa il 20% del mercato EU degli imballaggi flessibili, l'uso di imballaggi multi-materiale è rilevante per la qualità e l'efficienza dei processi di riciclo.
Ma non si tratta di una funzionalità rinunciabile. In particolare nel caso della conservazione di prodotti deperibili, come formaggio, salumi, ecc., l’imballaggio acquisisce la caratteristica di necessarietà, per garantire la shelf-life di cui la catena di fornitura e il consumatore hanno bisogno. Inoltre il suo utilizzo diventa funzionale alla riduzione dello spreco di cibo, che altrimenti avrebbe un impatto ambientale fortemente negativo.
Si rende quindi necessario ripensare il packaging cercando di preservare il valore del prodotto non solo per la durata del suo utilizzo, ma anche per la fase di post-consumo, perché un riciclo non ottimale comprometterebbe la seconda vita del materiale. Una ri-progettazione così complessa invita a nuovi modi di intendere le filiere: solo tramite collaborazioni più aperte è possibile offrire una soluzione end-to-end, che si dimostri efficiente per la catena di fornitura. Con questo fine Joeplast, SAES Coated Films e Masterpack hanno deciso di mettere sul campo le rispettive competenze tecnologiche.
Con il contributo di:
Joeplast produce imballaggi flessibili dal 1979 con una produzione integrata che va dall’estrusione del polimero alla stampa. L’azienda produce film coestrusi di LDPE, HDPE, MLDPE, PP e Bio-film. Da più di venti anni è specializzata anche nella produzione di imballaggi biodegradabili e compostabili certificati. È la prima azienda ad aver ottenuto la certificazione Plastica Seconda Vita FOOD e produce film con alte percentuali di PCR (Post-Consumer Plastic).
SAES Coated Films è un'azienda SAES che progetta, produce e deposita coating ad alta barriera su film plastici e bioplastici per imballaggi flessibili alimentari e industriali. Sfruttando la tecnologia proprietaria di deposizione a base d'acqua COATHINK, SAES Coated Films fornisce ai converter film ad alta barriera per la laminazione che consentono anche la eco-progettazione di imballaggi riciclabili o compostabili.
Masterpack è un'azienda specializzata nella produzione di imballaggi flessibili altamente innovativi e prestazionali. Con le sue soluzioni, serve clienti in tutta Europa e Oltreoceano, sempre focalizzandosi sull’offerta di prodotti ad elevato valore aggiunto, sia in termini qualitativi che di convenienza. Per perseguire tali obiettivi, Masterpack investe costantemente in R&D e mantiene alto il contenuto tecnologico delle proprie soluzioni di imballaggio, progettate per una vasta gamma di applicazioni alimentari e non.
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