Il tribunale revoca la concessione dell'affitto del ramo d'impresa a Faggytt Italia-Colortec. Le società si dicono "sorprese ed amareggiate" dalla decisione.
24 maggio 2012 06:40
Colpo di scena alla Eurosak di Porcari, azienda toscana specializzata nella produzione di imballaggi industriali entrata in crisi all'inizio di quest'anno. Il giudice fallimentare ha infatti revocato la disposizione d’affittanza che il 7 maggio scorso era stata concessa alla cordata Faggyt Italia e Colortec. Le due società si erano rese disponibili a prendere in affitto il ramo d'azienda con l'impegno ad acquisirne la proprietà al termine del periodo transitorio, salvaguardando nel frattempo l'occupazione e facendo ripartire gli impianti.
Lunedì mattina sono state sentite dal giudice le altre due aziende che avevano presentato un offerta per Eurosak: Termoplast e Selene. Entro la fine del mese è attesa la sentenza della Corte d’Appello sul ricorso presentato dalla famiglia Colombini, i precedenti proprietari di Eurosak, per impugnare il provvedimento del giudice fallimentare.
In un comunicato, Colortec e Faggytt Italia precisano di essere stati informati dalla Curatrice, nella serata del 18 maggio, che il Giudice Delegato del fallimento avrebbe escluso la loro offerta per l’affitto dell’azienda Eurosak e convocato in Tribunale gli altri offerenti (Selene e Termoplast) per valutare la possibilità di assegnare loro l’affitto dell’azienda. "La motivazione dell’esclusione - spiegano - risiederebbe nella mancata accettazione preventiva di una clausola presente nel contratto di affitto, ancora da stipulare, che avrebbe determinato lo scioglimento automatico dell’affitto (senza alcun indennizzo per l’affittuario) in caso di accoglimento del reclamo con cui gli azionisti di Eurosak hanno richiesto la revoca della dichiarazione di fallimento e la sospensione della liquidazione dell’attivo".
Colortec e Faggytt Italia "sono sorpresi da tale decisione che ritengono illegittima - continua la nota -. Infatti, la clausola richiesta non era minimamente prevista nel bando ed è stata improvvisamente ed inaspettatamente richiesta dopo che gli offerenti hanno chiesto alla Curatela di poter verificare la consistenza degli ordini esistenti (ai fini di poter discutere con i sindacati i tempi del trasferimento dei lavoratori) e la sussistenza dei requisiti minimi di legge per poter svolgere l’attività di produzione nell’azienda".
Secondo le due società, l’accettazione della clausola porrebbe all’affittuario notevoli rischi per l’incertezza sui tempi della pronuncia della Corte d’Appello sul reclamo e l’assenza di qualsiasi indennizzo a favore dell’affittuario che in realtà la stessa legge fallimentare prevede nei casi di scioglimento dell’affitto. Infine, l’interruzione improvvisa dell’affitto non gioverebbe neppure all’azienda che continuerebbe a trovarsi in una perenne situazione di incertezza con evidente ulteriore pregiudizio per il suo avviamento e i rapporti commerciali.
Le due aziende si dicono inoltre "amareggiate" per le modalità con cui l’esclusione è stata decisa: "La Curatrice ha infatti concesso pochissimo tempo agli offerenti per decidere se accettare la clausola e non ha raccolto la disponibilità ad un incontro immediato che era stato chiesto per poter discutere del punto in questione".
Colortec e Faggytt Italia "intendono esaminare con i loro consulenti il provvedimento di esclusione (ad oggi non ancora pervenuto) e valutare l’opportunità di un eventuale reclamo al Tribunale e ogni altra azione a tutela dei loro diritti, considerato anche il tempo e le risorse dedicate in tutti questi mesi all’operazione". Le due aziende ricordano infatti che una prima offerta – pari a più del doppio di quanto offerto attualmente dai concorrenti – era stata presentata già nel febbraio di quest’anno, ma era stata rifiutata dalla Curatela.
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Lucy Plast ridisegna la circolarità degli imballaggi secondari puntando su servizi di recupero e gestione del fine vita.