Presentata una bottiglia 100% bio-based in risposta alla PlantBottle. Ma è ancora in fase sperimentale.
16 marzo 2011 06:03
La decennale battaglia nelle cole tra PepsiCo e Coca-Cola, i due marchi più conosciuti a livello mondiale, si sposta sul terreno ambientale. Alla PlantBottle del colosso di Atlanta, prodotta con PET ottenuto al 30% da etilene ricavato da bio-etanolo proveniente dalla canna da zucchero, PepsiCo risponde con una nuova bottiglia ricavata interamente da materie prime vegetali.
100% da rinnovabili. Si tratterebbe, da quanto si apprende dalla stessa società, di un PET interamente da risorse rinnovabili, che mantiene le stesse caratteristiche della resina petrolchimica, compresa la riciclabilità nei normali circuiti delle bottiglie. Dettagli sul materiale non ne sono stati forniti molti: si sa solo che le materie prime di partenza sono sostanzialmente scarti vegetali provenienti da mais, bucce di patate, corteccia di pino e, in futuro, anche altri sottoprodotti agricoli, quali le bucce di arancia.
Identico al PET? PepsiCo avrebbe individuato un processo che origina "una struttura molecolare identica a quella del PET ottenuto da feedstosk petrolchimici" e quindi con le medesime caratteristiche in termini di aspetto e di funzionalità di confezionamento. Le prove presso un impianto pilota inizieranno nel 2012 e terminata la fase sperimentale, qualora i risultati fossero positivi, la società potrebbe passare alla produzione in serie.
Il PET è prodotto a partire da un 30% circa di MEG ( glicole monoetilenico) e dal 70% di PTA (acido tereftalico purificato). Nel caso delle PlantBottle di Coca-Cola, il MEG è ottenuto da bioetanolo, mentre l'acido tereftalico continua ad essere di origine petrolchimica. PepsiCo potrebbe puntare a sintetizzare il PTA da rinnovabili, attraverso un bio-paraxilene, processo tecnicamente fattibile, ma – a quanto ci risulta - non ancora industrializzato per produzioni su larga scala.
Iniziative ambientali. PepsiCo ha investito in questi anni per migliorare l'impatto ambientale delle sue produzioni, ad esempio realizzando un parco fotovoltaico presso il sito di Modesto, riducendo il peso delle bottiglie in PET (le confezioni di bottiglie per acqua minerale Eco-Fina sono le più leggere presenti sul mercato statunitense con un peso di 10,9 g) e impiegando plastica riciclata post-consumo per le confezioni di succo di frutta (reNEWabottle). La società ha anche presentato di recente il progetto Dream Machine, che punta a portare la quota di riciclo di bottiglie negli USA dal 34% al 50% nel 2018.
Solo all'inizio. Resta il fatto che il progetto del 'bio-PET' (sempre che si tratti di veramente di PET) è ancora all'inizio, mentre Coca-Cola, con un obiettivo meno ambizioso (PET al 30% da rinnovabili) già produce e distribuisce sul mercato milioni di bottiglie.
Ma la guerra delle bio-bottiglie sembra sollo all'inizio...
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