La Commissione Europea ricorda che il 30 novembre 2010 scade il termine per registrare le sostanze chimiche di uso più comune o più pericolose nell'ambito del nuovo regolamento Reach, mentre il 3 gennaio 2011 è l'ultimo giorno per notificare all'Agenzia europea per le Sostanze chimiche (Echa) la classificazione e l'etichettatura dei prodotti. Scadenze che non riguardano solo l'industria chimica, ma anche i settori a valle: sono infatti quasi 150.000 le imprese europee coinvolte in questi adempimenti.
Al 10 settembre le dichiarazioni presentate all'Echa erano 4mila. “La nostra industria chimica deve essere sostenibile – ha commentato Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea commissario responsabile per l'industria e l'imprenditoria -. Ci rivolgiamo perciò a tutte le imprese interessate sollecitandole a inoltrare i loro incartamenti completi e in tempo utile. Ciò che chiediamo alle imprese è un compito oneroso, ma si tratta anche di un investimento che si ripagherà da solo poiché servirà a consolidare il ruolo guida dell'industria chimica europea”. Secondo Tajani, infatti: “Le ricadute si tradurranno in una maggiore competitività, in una più intensa innovazione e in un maggior numero di posti di lavoro per i cittadini europei in un ambiente più pulito e più sano."
Sul tema è intervenuto anche Giorgio Squinzi, Presidente di Federchimica e Consigliere incaricato per l’Europa di Confindustria, che ha apprezzato l'attività svolta dalla Commissione, e in particolare dal commissario Tajani “per gli sforzi compiuti per rendere più accessibile l’attuazione del Reach alle piccole e medie imprese” riconoscendo all’ECHA l'impegno nel pubblicare tutta la documentazione di riferimento nelle 22 lingue dell'UE.
“Le nostre imprese – ha aggiunto Squinzi – stanno facendo grandissimi sforzi per ottemperare alle scadenze previste dal Reach. Spesso, tuttavia, ci imbattiamo in problemi procedurali complessi da affrontare, che danno soluzioni incerte e risultano particolarmente costosi, soprattutto per le PMI, che sono circa il 90% delle imprese chimiche”. “Noi tutti vogliamo che il Reach sia applicato – ha concluso il Presidente di Federchimica - non solo nel modo più corretto ma anche praticabile, e a costi accessibili. Le imprese si impegnano in questa direzione, ma chiedono a tutti coloro che a diversi titoli ricoprono ruoli in Europa, di rimanere al loro fianco”.
14 settembre 2010 10:33
A fine novembre scade il termine per registrare le sostanze chimiche. Squinzi plaude Tajani.La Commissione Europea ricorda che il 30 novembre 2010 scade il termine per registrare le sostanze chimiche di uso più comune o più pericolose nell'ambito del nuovo regolamento Reach, mentre il 3 gennaio 2011 è l'ultimo giorno per notificare all'Agenzia europea per le Sostanze chimiche (Echa) la classificazione e l'etichettatura dei prodotti. Scadenze che non riguardano solo l'industria chimica, ma anche i settori a valle: sono infatti quasi 150.000 le imprese europee coinvolte in questi adempimenti.
Al 10 settembre le dichiarazioni presentate all'Echa erano 4mila. “La nostra industria chimica deve essere sostenibile – ha commentato Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea commissario responsabile per l'industria e l'imprenditoria -. Ci rivolgiamo perciò a tutte le imprese interessate sollecitandole a inoltrare i loro incartamenti completi e in tempo utile. Ciò che chiediamo alle imprese è un compito oneroso, ma si tratta anche di un investimento che si ripagherà da solo poiché servirà a consolidare il ruolo guida dell'industria chimica europea”. Secondo Tajani, infatti: “Le ricadute si tradurranno in una maggiore competitività, in una più intensa innovazione e in un maggior numero di posti di lavoro per i cittadini europei in un ambiente più pulito e più sano."
Sul tema è intervenuto anche Giorgio Squinzi, Presidente di Federchimica e Consigliere incaricato per l’Europa di Confindustria, che ha apprezzato l'attività svolta dalla Commissione, e in particolare dal commissario Tajani “per gli sforzi compiuti per rendere più accessibile l’attuazione del Reach alle piccole e medie imprese” riconoscendo all’ECHA l'impegno nel pubblicare tutta la documentazione di riferimento nelle 22 lingue dell'UE.
“Le nostre imprese – ha aggiunto Squinzi – stanno facendo grandissimi sforzi per ottemperare alle scadenze previste dal Reach. Spesso, tuttavia, ci imbattiamo in problemi procedurali complessi da affrontare, che danno soluzioni incerte e risultano particolarmente costosi, soprattutto per le PMI, che sono circa il 90% delle imprese chimiche”. “Noi tutti vogliamo che il Reach sia applicato – ha concluso il Presidente di Federchimica - non solo nel modo più corretto ma anche praticabile, e a costi accessibili. Le imprese si impegnano in questa direzione, ma chiedono a tutti coloro che a diversi titoli ricoprono ruoli in Europa, di rimanere al loro fianco”.
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