31 marzo 2025 12:10
Durante la conferenza stampa tenutasi a margine dei Technology Days 2025 (leggi articolo), Steffen Kroner di Arburg ha fornito alcuni dati e tendenze sull'andamento della società nel 2024 e qualche anticipazione sulle strategie future del gruppo.
Per quanto concerne l'esercizio appena trascorso, il costruttore tedesco di presse a iniezione e stampanti 3D non ha raggiunto l'obiettivo di fatturato fissato a 620 milioni di euro, fermandosi a circa 600 milioni di euro, con una flessione del -23% rispetto all’anno precedente (750 milioni) e lontano dal record di 875 milioni raggiunto nel 2022.
La società sta affrontando questo difficile scenario - che riguarda anche altri costruttori europei - adeguando la capacità produttiva "in modo responsabile, distinguendo tra misure di adeguamento strutturale e ciclico"; sul fronte dell'occupazione sta intervenendo con misure "socialmente sostenibili per ridurre in modo duraturo il personale", mentre impiega lo strumento della cassa integrazione in Germania per adeguare la produzione agli andamenti ciclici della domanda.
Di contro, Arburg continua ad espandere la sua presenza nei mercati in crescita dell'Asia e delle Americhe, con un approccio "local to local". In Cina sta ampliando il sito produttivo di Pinghu, e sono in corso analisi approfondite anche per il Nord America, "dove gli scenari politici globali in mutamento svolgono un ruolo interessante e sfidante".
Secondo Tobias Baur (nella foto), responsabile vendite e post-vendita, il settore si trova oggi in una situazione economica molto complessa.
La debolezza del mercato segna tutte le regioni e tutti i settori a livello globale, anche se si registrano scostamenti a livello locale. L’Europa, Germania compresa, si posiziona anche quest'anno su un basso livello di domanda, come nel 2024, strutturalmente aggravata dalla delocalizzazione produttiva e dalla crescente concorrenza asiatica.
Baur rileva anche una marcata debolezza, negli ultimi anni, dello sviluppo del mercato nordamericano, in particolare negli Stati Uniti. Se, da un lato, segnali moderatamente ottimisti arrivano da una ripresa industriale che potrebbe essere favorita dalla nuova amministrazione Trump, c'è una forte preoccupazione per il rischio imminente di barriere tariffarie verso i prodotti europei.
L’Asia si sta sviluppando in modo molto eterogeneo, ma nel complesso si conferma una regione dinamica, ricca di opportunità di crescita.
Per quanto concerne i settori applicativi, medicale e packaging restano stabili; la mobilità – in gran parte automotive – opera ancora in un contesto incerto e si mantiene su un livello debole, mentre il settore elettronico/elettrotecnico ha perso parte della sua forza propulsiva.
"In sintesi - ha concluso Baur - la situazione del mercato rimane difficile da prevedere a livello globale, continentale e locale, e noi, come azienda, dovremo continuare ad adattarci. Proprio come i nostri clienti".
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