25 novembre 2024 12:23
A Busan, in Corea del Sud, partono oggi i lavori dell'ultimo incontro (INC-5) per la definizione di un Trattato globale sulla plastica, al fine di mitigarne gli effetti sull'ambiente dovuti a una dispersione incontrollata. Partecipano i rappresentanti di 175 paesi, oltre a ONG, associazioni ambientaliste e di categoria.
Un documento finale è atteso al termine dei lavori, il prossimo 1° dicembre, anche se le diverse posizioni non sono state ancora conciliate.
L'Unione europea vorrebbe concludere i negoziati entro la fine dell'anno e, attraverso il Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo Maroš Šefcovic, chiede "politiche globali coordinate per cambiare i modelli di produzione e consumo della plastica a beneficio delle persone e del pianeta". L'Europa porta avanti il principio di "chi inquina paga", chiedendo ai maggiori produttori di assumersi la responsabilità finanziaria per l'inquinamento da plastica, insieme a sistemi di responsabilità estesa del produttore e al potenziamento delle infrastrutture di gestione dei rifiuti.
Gli ambientalisti, con sfumature diverse, chiedono un trattato forte, giuridicamente vincolante, con azioni volte a limitare la produzione di plastiche alla fonte, a livello globale, insieme con i prodotti problematici e le sostanze potenzialmente tossiche correlate.
C'è anche una proposta - lanciata da Francia, Kenya e Barbados al COP29 - di una tassa globale, compresa tra 60 a 70 dollari per tonnellata di plastica primaria prodotta, volta a sostenere attività ambientali nei paesi in via di sviluppo.
L'industria delle materie palstiche, attraverso le sue associazioni di settore, vorrebbe invece un approccio non basato su divieti o limitazioni alla produzione, quanto sull'ecodesign dei prodotti e sul recupero e riciclo dei rifiuti, anche attraverso sistemi basati sulla responsabilità del produttore.
Respinge, inoltre, ipotesi di tassazione alla fonte e non crede possa funzionale un approccio globale unico, che non tenga conto delle diverse specificità nazionali (leggi articolo).
Nella foto, una manifestazione dell'associazione Friends of the Earth a Busan
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