29 ottobre 2024 08:42
[aggiornato] Nel Disegno di Legge di Bilancio 2025 sono previsti forti tagli al Fondo Automotive: 4,6 miliardi su un totale di 5,75 miliardi stanziati due anni fa per il rilancio del settore auto in Italia attraverso incentivi all'acquisto di veicoli meno inquinanti.
L'allarme arriva da Anfia, l'associazione che rappresenta la filiera delle quattro ruote, che si dichiara sconcertata dalla decisione, auspicando di vedere fortemente ridotto il taglio nell’iter di approvazione della manovra in Parlamento.
"Il taglio alle già scarse risorse stanziate nel 2020 è un’inaccettabile fulmine a ciel sereno - afferma l'associazione - che contraddice in maniera clamorosa l’importante attività che il Governo sta svolgendo in Europa a favore del settore per migliorare la regolamentazione". Decisione - afferma Anfia - "che annulla i mesi di intenso lavoro del Tavolo Sviluppo Automotive, che hanno portato ANFIA, le parti sociali e le Regioni con vocazione automotive a proporre al Governo un piano d’azione per supportare la filiera".
Sul taglio al fondo per l'auto piovono critiche anche dai sindacati dei chimici, in rappresentanza dei lavoratori della componentistica non metalmeccanica: "È necessario sostenere con investimenti pubblici e privati questo settore, a partire da ulteriori ammortizzatori sociali e da strumenti di politica attiva del lavoro per sostenere la transizione anche da un punto di vista sociale, oltre che in termini di ricerca, innovazione, tecnologia". I rappresentanti dei lavoratori (45mila tra gomma-plastica, chimica tessili, vetro, pelli e cuoio) chiedono al Governo di ripristinare il finanziamento al Fondo automotive, di incrementarlo e di convocare con urgenza le parti sociali dei settori dell’automotive e della filiera della componentistica non metalmeccanica, a partire da Stellantis.
Inizialmente fissata in 8,7 miliardi di euro, la dotazione del Fondo Automotive era già stata ridotta a poco meno di 5,75 miliardi, di cui 750 milioni per il 2025 e 1 miliardo ogni anno dal 2026 al 2030.
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