18 aprile 2024 08:45
Il produttore di specialità poliuretaniche COIM ha condotto un'analisi del ciclo di vita del prodotto (LCA) sui polioli biobased Isoexter-E, impiegati nella produzione di materiali isolanti a base poliuretanica in alternativa ai polioli di origine fossile.
Oltre a mantenere le stesse caratteristiche, funzionalità e lavorabilità dei polioli convenzionali, la soluzione Isoexter-E consentirebbe di ottenere una riduzione fino al 93% del potenziale di riscaldamento globale (GWP).
Il risultato emerge dall'analisi LCA, mettendo a confronto i dati ottenuti dall'azienda lombarda con quelli riportati nello studio di PU Europe, l’associazione europea dell’industria dell’isolamento termico poliuretanico (PUR/PIR), che ha determinato l’impatto ambientale medio, in Europa, dei polioli impiegati per la produzione di materiali isolanti.
“L'industria europea delle costruzioni è impegnata da qualche decennio nell’individuazione di strategie per incrementare l’efficienza energetica degli edifici, mentre è più recente l’attenzione verso la sostenibilità dei singoli materiali per edilizia - sostiene Alessandro Gallipoli, R&D Manager Isoexter di COIM -. Con il nostro studio abbiamo confermato che non solo possiamo sostituire completamente il poliolo fossile con uno biobased senza alterare le caratteristiche del prodotto finale, proponendo quindi ai nostri clienti una soluzione drop in, ma abbiamo anche appurato che i nostri prodotti consentono di ottenere un risparmio del GWP fino al 93%".
“Lo studio ha risvolti importanti anche per i nostri clienti - aggiunge Andrea Stefani, Responsabile commerciale Europa e Middle East Isoexter -. Possono utilizzare nella propria dichiarazione ambientale di prodotto (EPD) i dati forniti da COIM, raggiungendo traguardi di risparmio di CO2 sul prodotto non possibili sino ad oggi, e trasferire in maniera chiara i benefici delle nostre soluzioni biobased, mediante i loro prodotti isolanti, al mercato finale”.
Stefani sottolinea che i benefici ambientali non sono stati determinati con il metodo “mass balance”, che permette di allocare a un determinato prodotto un contenuto di materiale riciclato o biobased, indipendentemente dal fatto che il prodotto finito contenga o meno il medesimo contenuto, sfruttando un sistema di crediti, ma viene considerato l’effettivo contenuto biobased e il ciclo di vita delle soluzioni.
“L’approccio mass balance non avrebbe consentito ai nostri clienti di integrare le nostre soluzioni nell’EPD dei loro prodotti, contravvenendo quindi all’esigenza di tutta la filiera di disporre di soluzioni che vengono presentate come sostenibili sulla base di analisi e dati rigorosi e trasparenti”.
Introdotti sul mercato due anni fa, i polioli Isoexter-E si caratterizzano per un contenuto di materie prime da fonti rinnovabili che può arrivare fino al 100%.
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