1 marzo 2024 08:54
All'elenco dei grandi gruppi chimici alle prese con risultati finanziari stressati da un contesto macroeconomico sfidante - per usare un eufemismo - si aggiunge Covestro, che nell'esercizo 2023 ha registrato vendite per 14,4 miliardi di euro, con una flessione del -20% rispetto all'anno precedente, e un Ebitda di 1,1 miliardi di euro, un terzo in meno nel confronto con il 2022. L'utile netto è rimasto negativo, pur con un leggero miglioramento, passando da una perdita di 272 milioni a una di 198 milioni.
Risultati che il gruppo tedesco attribuisce a un contesto economico che si conferma difficile, uno dei più difficili degli ultimi decenni, segnato da tensioni geopolitiche, da una recessione economica mondiale e da prezzi energetici elevati, soprattutto in Europa, come ha ricordato il CEO Markus Steilemann (nella foto): " A ciò si aggiungono svariati problemi strutturali, soprattutto in Germania, mentre la debolezza generale della domanda per i nostri settori principali si riflette sui nostri ricavi".
A impattare sul fatturato, oltre ai volumi (-6,8%), hanno contribuito prezzi di vendita inferiori alla media (-11%) ed effetti valutari (-2,2%), mentre il perimetro di portafoglio è rimasto immutato.
Passando ai diversi segmenti di attività, Performance Materials ha chiuso l'esercizio con vendite in flessione del -24% a 6,87 miliardi di euro (9 miliardi l'anno precedente) a causa di un calo sia dei volumi (-6,7%) che dei prezzi (-15,7%), mentre Solutions & Specialties ha contenuto il declino al -15,1% (7,67 miliardi contro 8,55 miliardi di euro del 2022).
La società sta reagendo con interventi nell'ambito del piano Futuro Sostenibile. "Ci affidiamo a quattro leve fondamentali - ha commentato Steilemann -: ottenere sempre di più dai nostri impianti, aumentare i volumi delle vendite ottimizzando l'utilizzo della capacità, spostare il focus sulla domanda ad alto margine di profitto e, infine, mantenere una gestione attenta dei costi. Operando in questo modo, continuiamo a mettere tutta la nostra energia nella trasformazione di Covestro nel 2024".
In tema di processi produttivi, è stata migliorata l'efficienza energetica degli impianti di Shanghai, in Cina, e di Dormagen, in Germania. "Nel 2023 il gruppo ha ridotto i costi fissi per un ammontare a tre cifre - ha dichiarato il CEO di Covestro -. Allo stesso tempo, abbiamo investito nell'espansione della gamma di prodotti sostenibili e delle sue capacità produttive, tra l’altro mettendo in funzione l'anno scorso a Shanghai, in Cina, un impianto per compounding di policarbonato da riciclo meccanico" (leggi articolo).
Durante la presentazione dei risultati finanziari, Covestro ha annunciato l'obiettivo di neutralità climatica per le emissioni Scope 3 entro il 2050, dopo aver fissato due anni fa gli obiettivi per le emissioni Scope 1 e Scope 2 (eutralità climatica operativa entro il 2035). Come primo step, prevede di ridurre le proprie emissioni Scope 3 di 10 milioni di tonnellate entro il 2035, pari al 30% del livello 2021.
Infine, per quanto concerne l'anno in corso, il gruppo tedesco prevede che le condizioni economiche rimarranno difficili e stima un Ebitda tra 1 e 1,6 miliardi di euro.
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Non è che stiamo accettando passivamente tutto ciò che accade come se fosse la normalità? Se lo chiede il Consorzio C.A.R.P.I. a proposito delle sfide per l'industria italiana del riciclo.