29 dicembre 2023 11:37
Tra il 2023 e il 2024 nuovi brand si affacciano nel settore delle materie plastiche, frutto di spin-off o joint- venture: ereditano decenni di sviluppo tecnologico ed esperienza commerciale, organizzazioni strutturate e ben collaudate, ma si lasciano alle spalle marchi con una lunga tradizione, spesso conosciuti anche fuori dal settore chimico.
L'ultimo nato è Syensqo, frutto dello spin-off dal gruppo chimico belga Solvay delle specialità polimeriche (Specialty Polymers), materiali compositi e altre specialties, con vendite nette intorno a 7,9 miliardi di euro e circa 13mila addetti in una trentina di paesi. La nuova società, quotata dal mese di dicembre sulle borse Euronext Bruxelles e Euronext Parigi, è guidata da Ilham Kadri, già CEO di Solvay (leggi articolo).
Nei tecnopolimeri, il nome da memorizzare è Envalior, joint-venture costituita in aprile da Lanxess con la finanziaria Advent International - che ne detiene il 60% -, nata dalla fusione tra la divisione High Performance Materials (HPM) di Lanxess e le attività Engineering Materials di DSM. Società che nasce già grande, con un giro d'affari intorno a 4 miliardi di euro e 4mila addetti, suddivisa in tre divisioni: Performance Materials, Specialty Materials e Intermediates. La joint-venture potrebbe avere vita breve: tra tre anni, infatti, il gruppo tedesco potrà decidere di cedere la sua partecipazione del 40% ad Advent al valore prefissato di 1,23 miliardi di euro (leggi articolo).
Si chiama Polyvantis la nuova società attiva nelle lastre e film in PMMA e policarbonato annunciata a novembre, frutto della fusione tra la divisione Acrylic Products della tedesca Röhm e la business unit Functional Forms della saudita Sabic. Il giro d'affari si attesta intorno a 700 milioni di dollari, con 1.500 addetti e 16 siti produttivi nelle Americhe, in Europa, Asia e Africa. Lo scorporo delle due divisioni e il completamento dell'operazione sono previsti nel secondo trimestre del 2024 (leggi articolo).
Il brand in questo caso è già ben affermato, ma fino all'autunno scorso indissolubilmente associato al gruppo statunitense DuPont. Stiamo parlando di Delrin, storico marchio nelle resine poliacetaliche (POM), di cui l'80,1% è stato ceduto alla società di private equity TJC, per essere poi trasformato in una società indipendente. In cambio della partecipazione, DuPont ha ricevuto quasi 1,28 miliardi di dollari oltre al 19,9% della nuova società (leggi articolo).
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