27 novembre 2023 12:10
Nel corso di un seminario online tenutosi nei giorni scorsi, il Consorzio Coripet e la Fondazione Astrid hanno presentato la ricerca “Industria della plastica e riciclo in Italia: dinamiche di settore e prospettive future” (video in fondo all'articolo). L'obiettivo è scattare una fotografia del settore e individuare i punti di forza del riciclo di materie plastiche nel nostro paese e quelli su cui occorre intensificare gli sforzi di tutti gli attori coinvolti, a partire dalla raccolta selettiva mediante eco-compattatori, attività che Coripet porta avanti come integrazione alla raccolta differenziata.
Nel corso dell'incontro, sono state avanzate proposte volte a consolidare una filiera italiana della raccolta e riciclo in circuito chiuso delle bottiglie PET (bottle-to-bottle) e del mercato del PET riciclato, anche in vista degli obiettivi della Direttiva SUP.
Si parte da un maggior coinvolgimento della grande distribuzione organizzata nel processo di diffusione degli eco-compattatori su tutto il territorio nazionale, mentre tra gli strumenti individuati per potenziare il closed-loop c'è l'utilizzo di fondi pubblici (compresi quelli del PNRR) per incentivare le raccolte selettive e ridurre il gap tra i prezzi del vergine e quelli del riciclato. A questo proposito viene anche avanzata la proposta di ridurre l'IVA sulla vendita di bottiglie per bevande con almeno il 25% di rPET (30% dal 2030) o, in alternativa, rendere vigente la plastics tax italiana sui Maxi (attualmente prorogata al 1° luglio 2024)
Per incentivare l'installazione di eco-compattatori viene anche suggerita l'introduzione di un credito d'imposta per gli esercizi commerciali che riconoscono ai consumatori un incentivo economico per il conferimento delle bottiglie.
Il modello andrebbe accompagnato da meccanismi di rientro del materiale riciclato, per garantire ai produttori la disponibilità di riciclato per ottemperare agli obblighi imposti dalle normative europee.
Si tratta di una sfida - afferma Coripet - ma è anche un'opportunità per il settore di ridurre la dipendenza dalle importazioni estere, spesso di provenienza extraeuropea, e creare nuove imprese, posti di lavoro e fatturato sul territorio nazionale.
Tra i punti critici, la ricerca cita l'importazione a prezzi molto bassi, a limite del dumping, di PET riciclato proveniente da produttori extraeuropei, che possono mettere in crisi il modello di riciclo nazionale. A questo fine, andrebbero limitate le importazioni di rPET extraUE e creato un mercato europeo del bottle-to-bottle e dell'rPET.
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