18 maggio 2023 13:07
L'associazione dei trasformatori di materie plastiche, Unionplast, è stata ascoltata oggi alla Camera dalle Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive, nell’ambito dell’esame della proposta di regolamento su imballaggi e rifiuti di imballaggio destinata a modificare la direttiva 94/62, attualmente al vaglio di Bruxelles.
Pur condividendo obiettivi e finalità del nuovo regolamento nella riduzione dell’impatto ambientale, il presidente di Unionplast, Marco Bergaglio, ha criticato alcune norme che - ha affermato - "rischiano di vanificare i grandi risultati ottenuti dall’Italia nell’organizzazione di raccolta e riciclo degli imballaggi in plastica", dove il nostro paese può vantare i tassi più alti nella UE avendo già raggiunto con anni di anticipo il target del 55% fissato al 2030. Viene criticato anche il metodo: lo strumento del regolamento in luogo della direttiva e l'ampio ricorso agli atti delegati, vere e proprie spade di Damocle che minacciano gli investimenti nel riciclo.
I trasformatori stigmatizzano le parti del Regolamento che introducono, senza giustificazione, misure volte a discriminare gli imballaggi in plastica rispetto a quelli realizzati con altri materiali: "Le quote di riutilizzo (art. 26, comma 7) e divieti (art. 22 e allegato V) sono presi in considerazione solo per alcuni tipi di imballaggi in plastica, configurando una forma di 'depistaggio ambientale', evidente se si esaminano i risultati del settore nel nostro Paese".
L’Italia - ha ricordato Bergaglio - è il secondo produttore europeo di imballaggi dopo la Germania ed esporta packaging e merci imballate, forte della propria industria manifatturiera e agro-alimentare che necessitano di adeguati standard di sicurezza per la gestione, il trasporto e la vendita delle merci.
Unionplast ha inoltre sottolineato la necessità di un mercato ben funzionante di materie prime secondarie, supportato dalla riciclabilità dei prodotti e dalla ricerca di soluzioni innovative capaci di combinare un'elevata efficienza dei materiali con un'alta riciclabilità e l'uso di materiali riciclati.
Nel corso dell’audizione, il presidente di Unionplast ha ricordato come il nostro Paese, oltre a riciclare, utilizza in grandi quantità anche materiale riciclato. Secondo i dati forniti da IPPR (l’Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo) oltre 1,2 milioni di tonnellate di materie prime seconde sono impiegate al posto di quelle vergini. Un volume pari a circa il 20% delle plastiche trasformate nel nostro paese, contro una media europea del 6%. Il marchio Plastica Seconda Vita di IPPR, per esempio, è oggi presente su 8mila prodotti che incorporano plastiche riciclate nei più variegati ambiti applicativi.
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