19 settembre 2022 08:45
Dopo il monitoraggio nell'area di Cuneo e in provincia di Salerno (leggi articolo), il consorzio Ecopolietilene prosegue nell'analisi della raccolta e riciclo dei beni in polietilene in ambito urbano con un iniziativa in provincia di Treviso, condotta nella prima parte di quest'anno in collaborazione con Contarina, Eco-Ricicli Veritas ed Ecolight Servizi.
L’obiettivo del progetto sperimentale è mappare la quantità di beni in polietilene diversi dagli imballaggi che finisce nella raccolta della plastica, anche al fine di valutare la possibilità di una raccolta differenziata di questa tipologia di rifiuto che ha un importante valore ambientale essendo in larga parte riciclabile per via meccanica.
Il progetto si è concentrato nel territorio servito da Contarina, 49 Comuni della provincia di Treviso aderenti al Bacino Priula, prendendo in considerazione i conferimenti relativi alla frazione di rifiuti plastici con codice EER 20 01 39 presso 11 isole ecologiche (EcoCentri). Dalle quasi 8 tonnellate raccolte è stato prelevato per l'analisi un campione di 3 tonnellate. L'attività di campionamento ha individuato, tra i rifiuti, serramenti in PVC, taniche, cassette, secchi, oltre a materiale estraneo come legno, carta e metalli.
Come rifiuti di beni in polietilene, pari a circa il 30% del totale, sono stati individuati bins, reti ombreggianti, cassette per l’edilizia - probabilmente originati da lavori di ristrutturazione e sistemazione di aree esterne – oltre a casalinghi marchiati PE, arredi da esterno e giocattoli non elettronici, che testimoniano sostanzialmente l’origine domestica del rifiuto.
"Diversamente dalle sperimentazioni precedenti, l’analisi del rifiuto non è stata fatta a mano, ma attraverso un processo di selezione per polimero con tecnologia ottica e meccanica - spiega il direttore generale di Ecopolietilene, Giancarlo Dezio -. Ciò ha permesso individuare meglio i beni in polietilene: delle quasi tre tonnellate di rifiuti plastici presi in considerazione, circa una tonnellata è risultata riconducibile a questa famiglia. Questa frazione, sottoposta a trattamento, è stata quindi inviata alle aziende che trasformano le materie plastiche e che usano la tecnologia di estrusione e stampaggio a iniezione. I rifiuti da beni in polietilene hanno così avuto un nuovo ciclo di vita".
Il progetto si inserisce nell’azione di studio e sensibilizzazione sui rifiuti di beni in polietilene che il consorzio Ecopolietilene sta portando avanti nell’ottica di migliorare la qualità dei rifiuti che vengono inviati agli impianti di recupero. "Abbiamo seguito l’intero ciclo di vita del rifiuto di beni in polietilene: generazione, raccolta, selezione, trattamento e reimmissione sul mercato come materia prima seconda", conclude il direttore generale. "I beni in polietilene sono estremamente diffusi nelle nostre case: scopo del consorzio è anche stimolare una maggior conoscenza, sensibilizzando la popolazione sulle potenzialità ambientali di questi rifiuti".
Ecopolietilene - consorzio per la gestione dei rifiuti di beni in polietilene è un sistema autonomo, senza fini di lucro costituito dalle aziende produttrici, dai distributori e dai riciclatori dei beni in polietilene. Nasce dal know-how nella gestione dei rifiuti maturata dal Sistema Ecolight, al quale fanno riferimento il consorzio Ecolight ed Ecolight Servizi, società che si occupa della gestione integrata dei rifiuti professionali generati dalle aziende.
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