11 marzo 2022 08:55
Crocco, produttore vicentino di imballaggi flessibili, ha messo a punto un tubolare elastico (“stretch hood”) per incappucciamento a freddo di bancali contenente il 30% di materiale riciclato post-consumo e sta sviluppando una versione che arriva fino al 50%, con l'intenzione di presentarla a Milano nel mese di Maggio in occasione di Ipack-Ima.
Secondo Gianmaria Perin, product manager di Crocco, l'introduzione del 30% di materiale rigenerato non inficia le prestazioni dell'imballo, nonostante la provenienza del riciclato sia da post-consumo e non da sfrido industriale.
“Questa soluzione, per cui siamo certificati ‘Plastica Seconda Vita’ a garanzia del cliente – aggiunge Ludovico Tomasi del reparto di Ricerca e Sviluppo -, va nella direzione della vera sostenibilità (si stima un 30% in meno di emissioni di CO2 equivalente). Alcuni clienti, soprattutto del settore ceramico, dove si sono concentrati i primi test due anni fa, hanno già fatto il passaggio a questa nuova versione con materiale post-consumo. La sostituzione, dal punto di vista del processo, è indolore: non c’è da modificare in alcun modo l’assetto delle macchine, e il funzionamento è completamente paragonabile allo stretch hood vergine”.
Il nuovo stretch hood fa parte del programma Greenside (leggi articolo), con il quale l'azienda vicentina misura l’impronta carbonica lungo tutto il ciclo di vita prima di intervenire sulla progetazione del packaging, con l'obiettivo di raggiungere la neutralità climatica riducendo lo spessore del film e quindi il consumo di materiale, utilizzando materiale riciclato o biobased e compensando le emissioni attraverso carbon credits che sostengono progetti ambientali ad impatto positivo, come previsto dal Protocollo di Kyoto.
Fondata nel 1967 da Bruno e Luciana Crocco, l'azienda è dislocata su 4 siti produttivi, con una superficie totale di 65mila metri quadrati, interamente dedicati alla produzione di imballaggi flessibili.
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