7 dicembre 2021 08:46

Dopo la parentesi 2020, anno caratterizzato da pandemia e chiusure, il fatturato dei costruttori italiani di macchine per packaging quest'anno torna sopra la soglia degli 8 miliardi di euro, più precisamente 8.435 milioni di euro, in crescita del +8% rispetto all'anno scorso, secondo il preconsuntivo elaborato da MECS-Centro Studi di Ucima, l'associazione di settore.
Un valore superiore anche al giro d'affari registrato nel 2019, in condizioni pre-Covid.

Scendendo nel dettaglio, secondo i primi dati disponibili, le vendite in Italia di macchine e attrezzature per l'imballaggio sono aumentate del +18% a 2.035 milioni di euro, mentre le esportazioni hanno contribuito per 6.400 milioni di euro, in progressione del +5% rispetto al 2020. Non meno importante, la produzione assicurata dagli ordini già in portafoglio per il 2022 è salita a sette mesi.

A pesare sul comparto, invece, è il rincaro dei costi di produzione, in media del 30% solo quest'anno: sono aumentati i prezzi delle materie prime, si registrano forti ritardi di consegna della componentistica con aumenti dei relativi oneri, senza dimenticare l'impatto delle tariffe dei trasporti sia via mare che via terra, oltre ad una crescita rilevante dei costi energetici.

"Stiamo monitorando l’aumento dei prezzi delle principali commodities – afferma Matteo Gentili, Presidente di Ucima (nella foto) -. Queste tensioni di mercato devono essere riconosciute e gestite per non mettere a repentaglio lo slancio produttivo del settore e del Paese soprattutto in questa delicata fase di ripresa. Il portafoglio ordini già acquisito per il 2022, superiore rispetto alla media storica, ci rende infatti molto fiduciosi sull’andamento dei prossimi dodici mesi e non vorremmo essere costretti a rallentare produzione e consegna dei nostri macchinari per mancanza di alcune componenti che valgono qualche centinaio di euro”.

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