In ripresa quest'anno, dopo la flessione del 2020, l'industria italiana dei beni strumentali rappresentata da
Federmacchine, che ieri ha tenuto l'Assemblea generale sotto la presidenza di
Giuseppe Lesce.
Secondo i dati elaborati dal centro studi della Federazione (alla quale aderisce anche Amaplast per il settore gomma-plastica), nel
2020 il
fatturato settoriale è sceso a
41 miliardi di euro, con una flessione del
-14% rispetto al 2019, risultato determinato sia dalla forte riduzione dell’
export - sceso a 28 miliardi di euro (
-14%) -, sia dal calo delle consegne sul
mercato interno,
-15% a 14 miliardi.
Il
consumo interno di beni strumentali, nello stesso anno, ha registrato una caduta del -
18%, da 26 a 21 miliardi di euro.
Invariato, invece, il numero delle imprese e degli occupati: sono oltre 200.000 gli addetti impiegati nelle circa 5.000 aziende del settore. Numeri che riportano valori e volumi al
2015 e, addirittura, al
2013 per quanto concerne le esportazioni di macchine made in Italy.
I primi dati relativi al
2021 confermano una situazione di "
generale e
costante miglioramento". Nei primi tre mesi di quest'anno le
esportazioni sono cresciute del +6,8%, mentre le
importazioni in Italia sono aumentate del +6,7% a dimostrazione della ripresa di attività anche sul mercato interno.
“Il
totale recupero avverrà nel
2022 - commenta il Presidente di Federmacchine - grazie alla ripresa dell’attività oltre confine, incentivata e facilitata, immaginiamo, dal procedere in tutto il mondo della campagna vaccinale e grazie alla ripresa degli investimenti in nuovi macchinari in Italia, sostenuta anche dagli incentivi 4.0". "A tal proposito - sottolinea Lesce - chiediamo che le misure attualmente previste quali
credito di imposta per le nuove macchine e per le
tecnologie 4.0 divengano
strutturali così da accompagnare le imprese in un processo graduale e continuo di aggiornamento e trasformazione, presupposto indispensabile per vincere la sfida della competitività internazionale”.
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