Cinque partner e un
lungo percorso per trasformare
rifiuti plastici da frazione mista in
film destinato al confezionamento di carni. Un risultato possibile grazie al riciclo chimico e all'approccio del
bilancio di massa (mass balance) certificato lungo la filiera dallo schema ISCC Plus.
Il
packaging flessibile, un film multistrato e multimateriale con proprietà barriera, viene prodotto da
Viscofan utilizzando diversi polimeri:
DSM contribuisce con la
poliammide 'circolare'
Akulon CRC-MB, ottenuta da riciclo chimico di rifiuti post-consumo, così come il
polietilene TruCircle fornito da
Sabic.
Il gruppo saudita è coinvolto anche nella produzione della poliammide: partendo dalla frazione mista dei rifiuti plastici, difficilmente rigenerabile per via meccanica, ottiene da riciclo chimico
benzene che viene utilizzato da
Cepsa per produrre
fenolo; questo intermedio viene trasformato da
Fibrant in
caprolattame (EcoLactam) che DSM impiega per produrre
poliammide. Infine,
Viscofan acquista la poliammide che, insieme al polietilene circolare, serve per estrudere gli
imballaggi flessibili. In questa complessa trasmutazione di materia,
ISCC Plus vigila che i conti tornino, tra la massa dei feedstock da rifiuti immessa all'inizio del ciclo e la quantità di poliammide 'circolare' utilizzata nell'imballaggio finale.
Anche il polietilene TruCircle utilizza lo stesso approccio, partendo da
Tacoil, feedstock ottenuto attraverso un processo di conversione termochimica in assenza di ossigeno messo a punto dalla società britannica
Plastic Energy (
leggi articolo).
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