Nel
primo trimestre dell’anno, le
consegne di macchine primarie per la trasformazione di materie plastiche e gomma
negli Stati Uniti, fornite dai costruttori nazionali, hanno raggiunto un valore di 254 milioni di dollari, con una flessione del
-19,6% rispetto al trimestre precedente (che aveva messo invece a segno un aumento del +7,7%). Il confronto con i primi tre mesi 2019 evidenzia un calo del
-6,9%.
Il trend mostra però significative differenze in base alle diverse tecnologie: le consegne di
estrusori monovite hanno mostrato, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, una crescita del
+35% e quelle dei
bivite del
+19%. Viceversa, le vendite di
presse per stampaggio ad iniezione hanno subito un calo del
-11,8%. Negli Stati Uniti, rispetto all’Italia, il lockdown è stato meno restrittivo ed è iniziato più tardi, con conseguenze per le industrie solo a partire dal mese di marzo.
In base ad un
sondaggio condotto dal centro studi dell’associazione statunitense di settore,
Plastics, il
18% dei costruttori nordamericani di macchine per la trasformazione di plastica e gomma prevede, nel secondo trimestre, un
miglioramento o una
stabilità delle vendite; percentuale nettamente inferiore rispetto al 70% di risposte dello stesso tenore registrate a fine anno. Per quanto concerne le prospettive a 12 mesi, solo il 22% degli intervistati ipotizza vendite stabili o in crescita, contro il 73% della rilevazione precedente.
Sempre nel primo trimestre, le
importazioni negli USA di macchinari e impianti per gomma-plastica sono aumentate di mezzo punto percentuale, a 746,3 milioni di dollari, mentre le
esportazioni sono scese del
-1,6% a 358,5 milioni; il deficit commerciale del comparto si è così attestato a 388 milioni di dollari. Messico e Canada si confermano i principali mercati di esportazione dei costruttori statunitensi, con un valore aggregato di 153 milioni di dollari, pari al 43% del totale.
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