20 aprile 2020 08:57

La Regione Veneto ha elaborato un
piano per far
ripartire in sicurezza le
aziende, comprese quelle manifatturiere, basato su un
manuale, un
decalogo comportamentale e l’istituzione della figura del “
Covid manager”: piano che sarà sperimentato su un campione di imprese del territorio prima dell’avvio su larga scala quando il Governo allenterà le misure di lockdown, presumibilmente il prossimo 4 maggio.

Il Progetto “
FASE 2 - Riapertura delle Attività Produttive” ha tre
obiettivi: in primo luogo, aiutare le aziende nella fase di riapertura delle attività produttive; quindi definire le
linee guida di prevenzione per garantire la salute pubblica attraverso il “manuale della riapertura” e, terzo punto, acquisire evidenze scientifiche attraverso un
Progetto pilota condotto presso una ventina di aziende del territorio, con circa 3mila addetti e il coinvolgimento dei medici del lavoro, così da poter raccogliere indicazioni epidemiologiche, organizzative e di processo per aggiornare passo dopo passo il manuale operativo.
Le aziende dovranno designare un
Covid-Manager quale figura di riferimento dell’intero processo di riapertura, quindi definire un
Piano aziendale dei “rischi Covid” e applicare di dieci misure operative:
- Igienizzazione e sanificazione degli ambienti di lavoro
- Informazione e formazione di tutto il personale
- Incentivazione di smart working e limitazione delle occasioni di contatto
- Rilevazione della temperatura corporea di lavoratori, fornitori, visitatori
- Obbligo di utilizzo di guanti e dispositivi di protezione delle vie respiratorie
- Mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro (criterio di distanza “droplet”) sia nelle postazioni di lavoro che negli ambienti comuni
- Rigorosa igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie
- Uso razionale dei test diagnostici
- Tutela dei lavoratori più vulnerabili
- Gestione degli eventuali casi di positività.
Per supportare le aziende, Regione Veneto metterà in campo alcune azioni tra le quali: un supporto di informazione e formazione, comprensivo di tutorial per i datori di lavoro, per i Covid-Manager e per il lavoratori; un sistema di verifica, accessibile alle singole imprese, dei “livelli di rischio” dei lavoratori, ottenuti dal sistema di biosorveglianza regionale, in modo tale da sapere quali sono i lavoratori non reintegrabili per positività o isolamento e quelli reintegrabili con associato il profilo di rischio. Sarà inoltre predisposto un sistema di comunicazione diretta, tramite APP, per i lavoratori con finalità informative, di autodiagnosi, e con altre funzionalità che potranno essere attivate sulla base dell’evoluzione dello scenario.

“Ho sempre detto che, quando il Governo nazionale (che ne ha la competenza esclusiva) avesse attivato la riapertura, il Veneto si sarebbe fatto trovare pronto – commenta il Presidente della Regione
Luca Zaia (nella foto) –. E’ ormai chiaro che con questo virus si deve
imparare a convivere, perché ne avremo a che fare a lungo. Ma l’economia, nel frattempo, non può e non deve morire. Con questo Piano riteniamo di aver
equilibrato due esigenze primarie come la
salute della gente e la ripresa del
lavoro. Abbiamo pensato prima di tutto ai lavoratori, perché saranno loro il vero cuore della ripartenza e per nessun motivo al mondo dovranno essere esposti a rischi inutili. Se non si è in grado di garantirli, allora non si apra”.
Manuela Lanzarin, Assessore a sanità e servizi sociali, sottolinea che il
piano sarà
aggiornato in corso d’opera mano a mano che emergeranno nuove necessità e il Progetto sperimentale fornirà indicazioni: "In nessun passaggio di questo lavoro c’è rigidità ma, anzi, il massimo dell’
elasticità, perché una prevenzione sanitaria efficace come quella veneta non sta a guardare, ma monitora giorno per giorno le situazioni e adegua di conseguenza le sue azioni - aggiunge -. Alle aziende, peraltro, non faremo mancare
supporto diretto e
assistenza medico-scientifica”.
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