Il gruppo austriaco
Wittmann, attivo nella costruzione di presse ad iniezione, robot e attrezzature ausiliarie, affronta l’emergenza coronavirus (
Covid-19) in modo
flessibile, modulando gli interventi in base all’evolversi della pandemia. In ogni caso sono state prese tutte le
misure a tutela della
sicurezza e
salute dei lavoratori, non sono ammesse visite agli stabilimenti e, dove possibile, è stato adottato lo
smart-working.
Ad oggi - fa sapere la società - la
maggior parte degli
impianti è
in funzione: gli stabilimenti in Austria, Ungheria e Cina continuano a produrre normalmente, ad eccezione di quello di
Wolkersdorf (Austria), specializzato nelle attrezzature per la
gestione dei materiali (essiccazione, trasporto e miscelazione), che ha dovuto
interrompere momentaneamente la produzione.
É stata
fermata anche la
fabbrica francese dove vengono costruiti i
granulatori, in questo caso per ottemperare al decreto del governo sulla chiusura delle attività, ma restano operative distribuzione e assistenza.
Negli
Stati Uniti, lo stabilimento
Wittmann Battenfeld USA di Torrington (Connecticut) - ritenuto essenziale per garantire l’attività del settore medicale -
funziona a ranghi ridotti al
minimo per garantire la produzione indispensabile; è operativa da remoto anche la divisione che assicura pezzi di
ricambio e
assistenza agli stampatori nordamericani.
Nel nostro paese, la filiale
Wittmann Battenfeld Italia (nella foto) è rimasta aperta fino a ieri, con personale ridotto, mentre da oggi le attività sono assicurate in
smart-working, con i servizi di
assistenza tecnica a distanza sempre operativi e quelli
in azienda ove possibile e solo per
urgenze nelle industrie ritenute essenziali. “Questa settimana abbiamo eseguito
due interventi - afferma
Gianmarco Braga, managing director di Wittmann Battenfeld Italia -: il primo su un robot di un’azienda veneta che produce
imballaggi alimentari; il secondo a Pavia, su una pressa che opera in
camera bianca nella produzione di articoli medicali”. “Il punto critico è la disponibilità di ricambi, soggetti alle difficoltà e ai ritardi della
logistica e
trasporto, un settore messo a dura prova dall’emergenza coronavirus”.
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