18 marzo 2020 08:58
Plastic Consult ha pubblicato l’edizione 2019 dello studio multiclient
Plastic trend Synthesis, che analizza l’offerta e la domanda delle principali materie plastiche vergini in Italia.
L’anno scorso, la domanda italiana di polimeri termoplastici vergini è scesa a circa 5,69 milioni di tonnellate, contro le 5,75 milioni di tonnellate del 2018, con un decremento intorno al punto percentuale. Un anno - sostiene Paolo Arcelli di Plastic Consult - che ha visto un andamento scarsamente dinamico, dominato da una persistente debolezza della domanda. "Al calo della produzione industriale che ha risentito della frenata dei mercati internazionali, in particolare di quelli europei dove vengono indirizzati i maggiori volumi di esportazioni italiane, si è accompagnato un progressivo indebolimento dei consumi domestici”.

La maggior parte dei polimeri esaminati ha mostrato l’anno scorso un andamento leggermente riflessivo, con l’eccezione del
polipropilene (
+1,5%), favorito dal recupero dell’attività produttiva nel comparto del film, e del
PET (
+2%), grazie al progressivo sviluppo del settore delle bottiglie e flaconi.
I risultati peggiori sono stati registrati ancora una volta per il polistirene compatto (in calo di oltre il -9%), che ha subito una drastica riduzione dei consumi nel comparto del monouso (piatti, bicchieri e posateria), colpito dall’ondata "plastic free" che ha portato al fermo degli acquisti da parte di alcune catene di supermercati già a partire dall’estate.
In calo di oltre il -5% anche la domanda complessiva di tecnopolimeri, (ABS, poliammidi, PC, acetaliche ecc.), causata dalla frenata del settore auto e trasporti.
Passando alle principali applicazioni delle termoplastiche vergini, si evidenzia un leggero incremento della quota destinata all’imballaggio, che si avvicina nuovamente al 49% del totale dei consumi. Resta sostanzialmente stabile il comparto edilizia e costruzioni (10,5%) e, a seguire, le altre principali applicazioni: in calo la quota dei trasporti e del mobile, in lieve incremento agricoltura ed elettrodomestici.
Se l’incertezza è una costante degli ultimi anni, con l’emergenza coronavirus fare previsioni sull’andamento del settore è diventato un azzardo. Nel periodo precedente all’epidemia, rileva Plastic Consult, lo scenario ipotizzato indicava per l’anno in corso una ulteriore limitata riduzione dei volumi (-0,5% circa), in ragione dell’evoluzione tendenzialmente piatta stimata per l'economia italiana, del rimbalzo atteso in alcuni segmenti dell’imballaggio e dell’incognita e sull’effettivo impatto della plastics tax, che dovrebbe entrare in vigore, salvo ripensamenti, il primo luglio. Una previsione che difficilmente sarà confermata nei numeri, considerando l'attuale congiuntura economica e industriale.
Lo studio Plastic trend Synthesis, acquistabile da Plastic Consult nella sua versione integrale o per sezioni, fotografa ogni anno il mercato italiano delle materie plastiche, analizzando gli andamenti dell’offerta e della domanda di tutti i principali polimeri termoplastici vergini: polietilene (LDPE, LLDPE, HDPE), polipropilene, PVC, stireniche (PS, EPS, ABS), PET ed EVA, con indicazione sulla produzione, interscambi commerciali e consumi suddivisi per applicazione. Lo studio riporta i dati dell’anno appena concluso, quelli degli ultimi tre anni e le previsioni per i due successivi.
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