15 gennaio 2020 16:08
Secondo una ricerca commissionata da Novamont a Nielsen, il 54% del campione intervistato (costituito da responsabili d’acquisto italiani tra i 18 e i 65 anni) è favorevole alla plastics tax introdotta dal Governo nella manovra di Bilancio, mentre inquinamento e degrado ambientale sono ritenuti “molto preoccupanti” dal 59%, addirittura più delle difficoltà economiche, indicate come molto preoccupanti solo dal 53%. Per l’88% degli intervistati, inoltre, la difesa dell’ambiente è ritenuto uno dei valori più importanti nell’attuale società.
Quasi la totalità degli italiani si dichiara d’accordo con il principio di mutuo impegno: per il 92%, infatti, tutti dovrebbero impegnarsi per ridurre la quantità di rifiuti, che preoccupano l’87% del campione. L’85% dei responsabili d’acquisto italiani afferma di fare la spesa orientandosi verso marche e prodotti rispettosi dell’ambiente, anche se ciò significa spendere un po’ di più. Per il 75% degli intervistati, infatti, è contemplabile pagare di più un prodotto solo perché è ambientalmente sostenibile, o perché lo è la sua confezione (73%).
Per quanto concerne il packaging, il 62% dei consumatori è convinto che le aziende produttrici siano le principali responsabili dell’utilizzo della plastica come componente degli imballaggi nel comparto alimentare; plastica che è percepita come “altamente inquinante” dall’87% degli italiani, anche se solo il 15% attribuisce responsabilità ai retailer.
Allo stesso tempo, pur riconoscendo al Governo “colpe” marginali, il 22% crede che sia proprio lo Stato a poter fare di più per ridurne l’utilizzo. Per il 47% dei consumatori sono invece le aziende produttrici a doversi impegnare per ridurre l’impiego della plastica negli imballaggi, mentre solo il 18% dei consumatori riconosce anche le proprie responsabilità e ammette di avere un ruolo nell’utilizzo di questo materiale nei pack dei prodotti. Tra le curiosità del sondaggio, un intervisttao su tre ritiene anche la gomma, al pari della plastica, responsabile dell’inquinamento dei mari.
Guardando al futuro, gli italiani si aspettano una riduzione dell’utilizzo della plastica non riciclabile negli imballaggi (64%) e, per raggiungere questo obiettivo, il 28% suggerisce di impiegare maggiormente bioplastiche compostabili e il 17% propone di potenziare la distribuzione di prodotti sfusi e di utilizzare di più carta, cartone e vetro.
Suggerite, tra le soluzioni al problema, anche l’introduzione del vuoto a rendere (16%), l’impiego di plastiche riciclabili (14%) e la riduzione del volume/peso delle confezioni (7%). Per quanto riguarda gli ambiti di intervento, dall’indagine emerge l’urgenza di ridurre l’utilizzo della plastica soprattutto in bottiglie per acqua, bevande analcoliche e latte; vasetti di yogurt, confezioni di snack dolci (compresi biscotti e cioccolato) e snack salati.
La ricerca Nielsen si concentra, infine, sul comparto della carne, particolare sia per peso dello sfuso nel largo consumo, sia per le implicazioni di sostenibilità legate agli imballaggi. L’88% dei consumatori di carne ritiene importante che il packaging sia rispettoso dell’ambiente, e uno su tre chiede un maggiore utilizzo di bioplastiche (34%) e di carta/cartone e vetro (20%). La disponibilità a pagare di più per carne fresca in una confezione sostenibile è sostenuta dal 57% degli intervistati, che mediamente sarebbe disposta a sborsare un sovrapprezzo del 4,9%.
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