25 luglio 2019 16:15
Dal polverino di gomma degli pneumatici fuori uso alle plastiche delle apparecchiature elettroniche, dai compositi fibrorinforzati ai poliaccoppiati, solo per restarne nel settore della gomma-plastica: il riciclo di alcune frazioni di rifiuti speciali e urbani si trova oggi in un limbo dopo la sentenza della Consiglio di Stato del 28 febbraio 2018 che ha bloccato sia i rinnovi, sia le nuove autorizzazioni, da parte delle Regioni, per il riciclo di rifiuti non regolato da regolamenti europei o da decreti nazionali.
La misura dello Sblocca Cantieri in materia di cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste, più brevemente EoW) non ha risolto la situazione, limitandosi a salvaguardare le tipologie e le attività di riciclo previste e regolate dal DM 5 febbraio 1998 e successivi, escludendo quindi le attività sviluppate successivamente.
L’allarme sulla paralisi dell’economia circolare in Italia e le pesanti ricadute sull’ambiente, sulla salute dei cittadini e sui costi di gestione dei rifiuti per famiglie e imprese, è stato lanciato oggi da 65 associazioni del mondo imprenditoriale (elenco in fondo all’articolo), che hanno chiesto al Governo di recepire subito il Pacchetto di Direttive UE in materia di economia circolare, pubblicato a giugno 2018, che consente il rilascio delle autorizzazioni al riciclo, per garantire una gestione sicura ed efficiente dei rifiuti e affrontare le sfide ambientali ed economiche a livello globale.
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