14 maggio 2019 08:50
Primo produttore europeo di imballaggi in plastica per ortofrutta, la romagnola Infia ha deciso di convertire l’anno scorso l’intera capacità produttiva dei suoi due stabilimenti in Italia e Spagna alla trasformazione di PET riciclato (rPET), che ha sostituito quello vergine. L’obiettivo è fornire packaging più sostenibile, mantenendo le caratteristiche di trasparenza e resistenza delle confezione in plastica vergine.
La decisione - punto di arrivo di un processo di conversione all’rPET iniziato ormai da qualche anno nell’ambito del piano Infia 4 Earth - è stata presa una volta completato il percorso di autorizzazione EFSA (European Food Safety Authority) per il proprio processo di rigenerazione del PET post-consumo “Supercleaning Process” (nella foto), che consente di ottenere materiale rigenerato idoneo al contatto con alimenti.
Fondata alla fine degli anni quaranta a Bertinoro (Forlì-Cesena), oggi parte del gruppo Klöckner Pentaplast, Infia conta oltre 400 addetti suddivisi in due stabilimenti produttivi. Il primo, di oltre 135.000 metri quadri, è situato a Bertinoro (Forlì-Cesena), dove ha sede la direzione generale, mentre il secondo è sito a Valencia, in Spagna (ex Netpak).
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Amut ha avviato in Australia il suo terzo impianto di riciclo in due anni mezzo, con piena soddisfazione del cliente. Dopo il PET è la volta delle poliolefine.