5 novembre 2018 12:07
Nel mese di ottobre sono state immatricolate in Italia 146.655 autovetture, con una flessione del -7,4% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, nonostante un giorno lavorativo in più. Nei primi dieci mesi dell’anno il cumulato si è fermato a 1.638.364 unità, il 3,2% in meno rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2017, che in numeri significa un calo di 55.000 autovetture consegnate.
“A ottobre il mercato dell’auto, ancora parzialmente influenzato dal nuovo regolamento WLTP, responsabile di un’anticipazione delle vendite nei mesi estivi e del conseguente forte calo di settembre, registra nuovamente una flessione (-7,4%), ma decisamente più contenuta rispetto al mese precedente”, commenta Aurelio Nervo, Presidente di Anfia, l’associazione che rappresenta la filiera italiana dell’automotive. A settembre, infatti, le immatricolazioni nel nostro paese avevano accusato un crollo del -25,4%.
"Visto il momento di profondo cambiamento che il comparto sta attraversando – aggiunge Nervo – Anfia, con le altre associazioni che rappresentano il settore automotive, Unrae e Federauto, ha recentemente inviato al Governo un documento che offre delle riflessioni sul tema della mobilità a basse emissioni e sulla delicata fase di transizione che condurrà a nuovi assetti produttivi e distributivi, in considerazione dell'evoluzione della normativa europea, delle peculiarità del parco circolante e dello sviluppo del sistema infrastrutturale del nostro Paese. Il documento presenta delle proposte che le associazioni sperano di poter congiuntamente rappresentare e discutere con le istituzioni”.
Unrae, che rappresenta le case estere, stima per l’intero anno una flessione delle immatricolazioni del -2,1% a circa 1.93 milioni di autovetture, che mette fine al percorso di recupero del mercato, dopo 4 anni di incrementi consecutivi.
Secondo Michele Crisci, Presidente di Unrae: “Per quanto l’obiettivo prioritario delle Amministrazioni centrali e locali dovrebbe essere quello di rinnovare il vetusto parco auto italiano, i provvedimenti introdotti, fra loro scollegati e, in alcuni casi destinati più a demonizzare alcune motorizzazioni rispetto al più alto obiettivo ambientale, non fanno altro che generare incertezza nel consumatore che, in molti casi, rimanda il momento di scelta e sostituzione della vettura e non supporta il processo virtuoso di ammodernamento del parco circolante”.
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