15 ottobre 2018 11:49
Avantium e BASF non sono d’accordo sul futuro di Synvina, la joint-venture creata due anni fa (leggi articolo) per produrre e commercializzare l’acido 2,5-furandicarbossilico (FDCA) e la distribuzione del suo derivato polietilen-furanoato (PEF), resina biopoliestere alternativa al PET. Lo rende noto Avantium in una nota diffusa oggi, che spiega come il motivo del contendere sia riconducibile ai tempi per adempiere ai criteri per l’investimento nel primo impianto commerciale per FDCA.
BASF ha comunicato a Aventium che se i criteri per l’investimento non saranno soddisfatti entro il 5 dicembre di quest’anno, uscirà dalla joint-venture, in base all’accordo secondo il quale questa condizione avrebbe dovuto essere soddisfatta nel quarto trimestre 2018.
Un’interpretazione rigettata da Avantium, che ritiene l’estensione di 2-3 anni dei test sull’impianto pilota (nella foto) per PEF annunciata a gennaio (leggi articolo) una premessa logica per il rinvio della valutazione finale sull’investimento.
I due partner stanno cercando una soluzione amichevole alla divergenza di opinioni sul futuro della società - continua la nota -. Se BASF dovesse uscire da Synvina, diritti sulla proprietà intellettuale, addetti, assets e tecnologie per la produzione di FDCA e PEF (polietilenefuranoato) ritornerebbero in mano ad Avantium, con possibilità per la società olandese di individuare percorsi alternativi per sviluppare questa tecnologia a livello commerciale.
"Siamo sorpresi dalla posizione assunta da BASF - ha commentato il CEO di Avantium Tom van Aken -. Synvina è in anticipo rispetto ai tempi necessari per la risoluzione delle sfide tecniche che hanno portato al rinvio annunciato a gennaio". "Il lavoro svolto fino ad oggi rafforza la nostra fiducia nella tecnologia YXY. Siamo determinati a proseguire nella commercializzazione di FDCA e PEF, con o senza BASF “, ha aggiunto.
Il processo YXY sviluppato da Avantium porta alla produzione di FDCA partendo da amidi, poi ottenere il polietilen-furanoato (PEF) facendo reagire per via catalitica l’FDCA con etilenglicole biobased. I carboidrati utilizzati nel processo possono essere estratti da una vasta gamma di biomasse come canna da zucchero, residui agricoli o cereali, ricavando in questo modo un poliestere 100% biobased, che vanta rispetto al PET superiori prestazioni meccaniche e e una barriera all’ossigeno dieci volte superiore, migliorando la shelf-life del prodotto contenuto. IL PEF non è biodegradabile, ma può essere riciclato nel flusso del PET.
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