14 settembre 2018 08:18
Il mercato interno tira, mentre le esportazioni segnano una battuta d'arresto: commercio estero a due velocità per i costruttori italiani di macchine e impianti per la lavorazione di materie plastiche e gomma.
Secondo i dati diffusi dall’associazione di categoria, Amaplast, tra gennaio e giugno le importazioni nel nostro paese sono aumentate del +23%, mentre non arriva ad un punto percentuale la crescita delle vendite all’estero delle tecnologie made in Italy, confermando il trend fiacco già emerso nei primi dell’anno. Come conseguenza, il saldo della bilancia commerciale, pur rimanendo ampiamente positivo, sopra il miliardo di euro, perde nel primo semestre oltre il -7%.
BOOM DI IMPORTAZIONI. Le misure di sostegno agli investimenti, super e iperammortamento, continuano a favorire gli investimenti delle aziende trasformatrici italiane, di cui beneficiano anche i costruttori esteri. Risultano soprattutto in crescita le importazioni di presse a iniezione (+31%) e soffiatrici (+75%), insieme con le stampatrici flessografiche (+111%) e gli stampi (+12%).
Amaplast riconduce questo trend anche al positivo andamento dell’industria italiana dell’imballaggio, primo settore di impiego delle materie plastiche e delle macchine per la loro lavorazione.
Primo paese fornitore dei trasformatori italiani di materie plastiche e gomma si conferma la Germania, che registra un sensibile incremento rispetto al gennaio-giugno 2017 e distacca ancora di più la Cina, al secondo posto.
EXPORT FERMO. La Germania si conferma anche primo mercato di destinazione delle esportazioni italiane di settore. Più in generale, l’Europa acquista il 60% delle esportazioni italiane, senza variazioni rispetto al primo semestre 2017. Più nel dettaglio, conquista qualche decimale l’Unione europea, a scapito degli altri mercati, a causa soprattutto della frenata delle vendite in Russia (-32%), dopo la relativa ripresa nel 2017, che aveva fatto ben sperare; “in questa prima metà dell’anno gli entusiasmi si sono decisamente raffreddati”, nota Amamplast.
La buona performance delle forniture ai tre Paesi Nafta (+7%) mantiene il mercato americano al secondo posto tra le destinazioni, controbilanciando l’arretramento dei mercati del centro e del sud del continente. In frenata, invece, le esportazioni in Asia (-6%), che scontano la debolezza delle vendite sui mercati mediorientali. Tra i mercati emergenti si conferma l’Africa (+23%), grazie agli aumentati flussi sia verso i Paesi della fascia mediterranea sia verso quelli del sub-Sahara.
Dal punto di vista merceologico - sottolinea Amaplast -, mostrano un segno positivo le esportazioni di tutti i principali macchinari per la trasformazione primaria e gli stampi, che complessivamente rappresentano oltre la metà delle vendite all’estero di settore.
Il saldo commerciale, per tipologia di impianti, è largamente in attivo, con l’eccezione delle macchine a iniezione, che slittano in territorio negativo per circa 14 milioni di euro.
SI ATTENDE IL RIMBALZO. In base all’ultima indagine congiunturale condotta all’inizio del mese dal centro studi tra i soci, è attesa nell’ultima parte dell’anno un’inversione di tendenza. “La raccolta ordini a luglio dei costruttori facenti parte di Amaplast risulta stabile con tendenza al miglioramento - sia rispetto a giugno 2018 sia rispetto a luglio 2017 - e ciò fa sperare in un rimbalzo della produzione e dell’export nell’ultimo quarto dell’anno”, nota a questo proposito il presidente dell’associazione, Alessandro Grassi.
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