7 agosto 2018 08:11
Fusione in vista nell’imballaggio in plastica tra il gruppo austrialiano Amcor e la statunitense Bemis, attiva nel packaging flessibile, che darà vita ad un nuovo gruppo con una capitalizzazione in borsa di 17 miliardi di dollari, un giro d’affari di oltre 13 miliardi e un Ebitda (margine operativo lordo) intorno a 2,2 miliardi di dollari.
L’operazione da 6,8 miliardi di dollari, approvata all’unanimità dai CdA dei due gruppi, avverrà mediante acquisizione, da parte di Amcor, dell’intero capitale sociale di Bemis; gli azionisti del gruppo australiano deterranno il 71% della nuova società, mentre quelli di Bemis il restante 29%.
La nuova società (New Amcor) avrà sede fiscale nel Regno Unito e sarà quotata alle borse di new York (NYSE) e Sydney (ASX). Sotto il profilo della governance, il CdA di New Amcor conterà 11 membri, di cui otto provenienti da Amcor e tre da Bemis. Saranno confermati nelle funzioni l’attuale presidente di Amcor, Graeme Liebelt, e il CEO Ron Delia.
La chiusura dell’operazione, soggetta alle approvazioni antitrust, è prevista nel primo trimestre 2019.
“Il fondamento logico di questa combinazione e i benefici finanziari sono molto convincenti per gli azionisti di Amcor e di Bemis - ha spiegato Il CEO di Amcor, Ron Delia -. Siamo convinti che sia l’accordo giusto al momento giusto per entrambe le società e, con una struttura adeguata, gli azionisti potranno beneficiare di un’opportunità unica di creazione di valore. Amcor ha identificato negli imballaggi flessibili in America una priorità di crescita chiave e questa operazione rappresenta un cambiamento di passo in questa regione”.
Amcor opera nel packaging rigido e flessibile in plastica con 195 impianti produttivi in 40 paesi, 3.500 addetti per un fatturato, nell’esercizio 2017, pari a 9,1 miliardi di dollari e un Ebitda di 1,4 miliardi. Bemis è invece più piccola e specializzata: con sede in Wisconsin, produce essenzialmente packaging flessibile con 16mila addetti e un giro d’affari intorno ai 4 miliardi di dollari.
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