30 maggio 2018 08:32
Secondo i dati diffusi dall’associazione Flexible Packaging Europe (FPE), elaborati dalla società di consulenza PCI Wood Mackenzie, l’anno scorso il consumo di imballaggi flessibili in Europa è salito del +2% a circa 14 miliardi di euro, con tassi di crescita simili tra area orientale e mercati occidentali del Vecchio continente.
Nello stesso anno, il valore della produzione ha superato 15 miliardi di euro, tre quarti dei quali generati in Europa occidentale e il restante 25% nell’Europa dell’Est.
Le stime indicano un proseguimento del trend positivo, con vendite in Europa che raggiungeranno 16 miliardi di euro nel 2022, quando a livello mondiale raggiungeranno i 107 miliardi di dollari.
Secondo l’associazione che rappresenta l’industria del packaging flessibile, la produzione è stata sostenuta dalla crescita della domanda proveniente dalla maggior parte dei settori finali, quali caffè, mangimi per animali, alimenti freschi.
“Nuclei familiari più piccoli necessitano di un maggior numero di soluzioni monodose e c’è una domanda costante di varietà di prodotti da parte dei consumatori - sottolinea FPE -. Una tendenza che rafforza il passaggio dall’imballaggio rigido a quello flessibile, più pratico e capace di rispondere ai bisogni dettati dagli stili di vita attuali”.
“Vengono confermate sia la domanda consolidata di imballaggi flessibili in Europa, sia la resilienza dei mercati chiave - sostiene il presidente di FPE, Gèrard Blatrix -. La tendenza verso la praticità d’uso e una maggiore varietà di formati viene soddisfatta da stili innovativi per quanto riguarda gli imballaggi flessibili”. Per quanto concerne il tema ambientale, Blatrix afferma che l’industria dell’imballaggio flessibile è impegnata a ridurre al minimo necessario l’utilizzo di materie prime, "principio che lo rende in generale la soluzione di packaging disponibile più efficiente in termini di efficienza delle risorse.”
FPE è anche attiva in progetti di sostenibilità nell’ambito della strategia per l’Economia Circolare della UE. “L’industria degli imballaggi flessibili sostiene la raccolta differenziata di tutti gli imballaggi, al fine di garantire che questi materiali siano sottoposti a trattamenti efficienti per il loro recupero - afferma l’associazione -. FPE è un membro fondatore e coordinatore dell’iniziativa Ceflex (leggi articolo), che mira a inserire tutti i tipi di imballaggio flessibile in un’economia circolare, sostenendo una raccolta differenziata di qualità migliori soluzioni di riciclo a livello continentale”.
FPE rappresenta oltre di 70 piccole e medie imprese attive nella produzione di imballaggi flessibili, che coprono oltre l’80% del volume d’affari del settore a livello europeo.
© Polimerica - Riproduzione riservata
Via F. de Sanctis, 74 - 20141 Milano (MI)
Tel: +39 02.21118692
Web: www.plasticfinder.it/ - Email: info@plasticfinder.it
Via della Merlata, 28 - 20014 Nerviano (MI)
Tel: +39 0331 587171 - Fax: +39 0331 584212
Web: www.frilvam.com/ - Email: frilvam@frilvam.com
BioCampus Cologne - Nattermannallee, 1 - 50829 (K)
Tel: +49 221.8888.9400 - Fax: +49 221.8888.9499
Web: bio-fed.com/it/ - Email: info@bio-fed.com
Viale Buonarroti, 10 - 28100 Novara (NO)
Tel: 0321 398648 - Fax: 0321 398650
Web: www.leanplastic.it - Email: info@grecuconsulting.com
Rappresenta anche l'80% del tempo di produzione, ma se non ottimizzato lo rallenta. Insieme a Piovan vediamo come risolvere i problemi più comuni.
Il reparto stampaggio della bresciana AVE conta 16 presse interconnesse industria 4.0, ormai quasi tutte Arburg.