14 maggio 2018 08:50

Un’operazione coordinata da diversi comandi dei Carabinieri a Milano, Monza, Benevento, Como, Novara e Varese ha portato a nove arresti, di cui sette in carcere e due ai domiciliari, nei confronti di italiani accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti e ricettazione.
A firmare l’ordine di custodia cautelare è stato il G.I.P. del Tribunale di Monza al termine di un’indagine avviata nell’ottobre del 2017 come sviluppo di un’altra investigazione inerente la commissione di furti, ricettazione e riciclaggio di autovetture di lusso.

La banda era specializzata nel furto di materie plastiche, in particolare polipropilene e polietilene, presso aziende del Nord Italia, poi rivendute a trasformatori compiacenti.

Le indagini hanno accertato almeno 7 furti e 3 episodi di ricettazione del materiale plastico, dall’autunno 2017 a gennaio di quest'anno, per giro d’affari di oltre mezzo milione di euro. Nel corso dell’attività investigativa sono stati rinvenuti cinque mezzi pesanti rubati e recuperate oltre 60 tonnellate di polipropilene, per un valore di circa 350mila euro.

La banda era ben organizzata e operava secondo un piano rodato: rubavano mezzi pesanti che utilizzavano, dopo aver sostituito le targhe, per caricare la merce rubata, utilizzando ricetrasmittenti e disturbatori per intercettare e ostacolare l’attività delle forze dell’ordine. Per penetrare nelle aziende eludevano i sistemi di allarme e, in alcuni casi, si sono introdotti da stabilimenti confinanti abbattendo il muro di cinta.

I membri della banda si erano anche divisi i compiti: in sei si occupavano di pianificare e portare a termine i furti, uno gestiva il magazzino a Canonica d’Adda dove veniva stoccata la merce rubata, mentre un altro complice fungeva da intermediario per la vendita della merce. L’ultimo arrestato si occupava del trasferimento fisico dei bancali dal deposito ai “clienti”.

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