14 marzo 2018 10:38
Bio-on ha dato vita ad una nuova società, battezzata U-Coat, per lo sviluppo e la commercializzazione di soluzioni a base di bioplastiche PHA (poli-idrossi-alcanoati) per il rilascio controllato nel terreno di fertilizzanti, in particolar modo quelli a base di urea, consentendo di ridurre i volumi utilizzati e gli eccessi, con conseguente riduzione dei costi e dell’impatto ambientale sul sottosuolo.
Si tratta - afferma la società biotech bolognese - di un mercato che vale 180 milioni di tonnellate annue di fertilizzanti e che cresce annualmente al ritmo del 4%. La soluzione proposta da U-Coat prevede l’utilizzo di PHA in concentrazioni comprese tra l’ 1% e il 4%, aprendo così un mercato potenziale tra 2 e 8 milioni di tonnellate annue.
Interamente controllata da Bio-on, U-coat detiene in esclusiva i diritti di sfruttamento delle tecnologie per il rivestimento (coating) dei fertilizzanti con biopolimero PHAs, biobased e biodegradabile in ambiente senza alcun residuo. U-Coat riconoscerà delle ‘running royalties’ a Bio-on per ogni quantitativo prodotto o sub licenziato nel mondo dei fertilizzanti.
“Sono orgoglioso del grande lavoro di ricerca e sviluppo che stanno realizzando i nostri scienziati – afferma Marco Astorri, Presidente e CEO di Bio-on –. Poter entrare da protagonisti in un mercato così vasto ed in forte crescita come quello dei fertilizzanti conferma l’estrema versatilità di un prodotto piattaforma come il nostro biopolimero naturale. Con la creazione di una newco dedicata cominciamo un percorso molto importante di valorizzazione delle tante tecnologie che stiamo realizzando, che troveranno così applicazioni dedicate dandoci il massimo ritorno economico per ogni specifico settore attraverso licenze settoriali. Questo consentirà inoltre la creazione di partnership dirette con le aziende leader di settore”.
COME FUNZIONA? L’urea si trova in commercio sotto forma cristallina di colore bianco, in pellet o granuli. Si tratta di un concime azotato molto concentrato e altamente solubile in acqua, soggetto quindi ad una rapida degradazione e dispersione nel sottosuolo. L'applicazione di urea come fertilizzante può essere fatta al momento della semina o sulla superficie ma non dovrebbe entrare in contatto con il seme. È in questo ambito - spiega l’azienda bolognese - che entra in funzione la soluzione proposta da U-Coat. Con percentuali diverse a seconda delle caratteristiche dei vari terreni, il PHAs riveste il granulo di urea che, grazie alla biodegradazione naturale del polimero, viene rilasciato in modo controllato nel terreno in funzione del tempo e dell’effetto richiesto, senza lasciare alcun residuo e proteggendo il fertilizzante da un rapido consumo dovuto a forti piogge e quindi ad una sua minore efficacia.
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