16 dicembre 2016 12:16
Secondo i dati pre-consuntivi raccolti dal Centro Studi Ucima, i costruttori italiani di macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio si apprestano a chiudere il 2016 un giro d’affari di 6.300 milioni di euro, contro i 6.197 milioni di fine 2015 (+2%).
A determinare il risultato positivo sono state le vendite sul mercato interno, cresciute quest’anno del +10,4% per un totale di 1.318 milioni di euro, confermando così un trend iniziato nel 2015, quando il fatturato realizzato sul mercato domestico era cresciuto del 2%.
EXPORT FERMO. Non così brillanti, invece, i risultati delle vendite oltreconfine, che restano sostanzialmente stabili: -0,1% sul 2015 pari, in valore assoluti, a 4.997 milioni di euro. A incidere negativamente sull’export di settore, nota Ucima, i rallentamenti in tre importanti regioni: Medio Oriente, Asia ed Est Europa.
I dati disaggregati disponibili, relativi ai primi nove mesi dell’anno, indicano una flessione del 7,6% delle vendite nella macroregione Medio Oriente e Asia, mentre in Est Europa la contrazione è stata del -4,5%. In particolare - segnala Ucima - il rallentamento è attribuibile alle crisi socio-economiche in atto in alcuni importanti mercati di sbocco quali Turchia (-19,6%), Cina (-47,2%), Algeria (-18,3%) e Arabia saudita (-11,5%). Ancora in forte crisi il mercato brasiliano, con vendite di impianti per packaging made in Italy crollate del -38,5%.
Positivo, al contrario, l’andamento in altri importanti mercati che sembrano aver superato il difficile momento congiunturale: le performance migliori spettano a Indonesia (+23,8%) ed Egitto (+15,2%). Vendite record anche in Messico, che ha registrato un incremento del 35% sui primi nove mesi del 2015.
ATTESE DA INDUSTRIA 4.0. “Siamo molto soddisfatti dell’andamento del mercato italiano, che rimane per tutte le aziende un’importante palestra per testare le più avanzate tecnologie sviluppate – commenta il Presidente di Ucima, Enrico Aureli (nella foto)-. Siamo inoltre fiduciosi che questo trend positivo possa continuare anche il prossimo anno grazie alle agevolazioni previste nel Piano Industry 4.0 varato dal Governo e dal Ministro Calenda che ha confermato, ancora una volta, la sua attenzione verso il vero manifatturiero italiano”.
Per quanto riguarda il 2017, le previsioni dell’Associazione sono caute: “La raccolta ordini sui mercati esteri ha registrato negli ultimi due trimestri una contrazione che probabilmente si rifletterà sui fatturati dei primi sei mesi del prossimo anno - nota Aureli -. L’onda lunga delle crisi diffuse a macchia di leopardo in vari Paesi del mondo continua a rallentare la nostra corsa. Crediamo pertanto di poter ragionevolmente prevedere il mantenimento del trend di crescita registrato quest’anno”.
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